3 Champions League, 2 coppe del Rey, 5 Liga spagnole, 2 supercoppe d’europa, 4 supercoppe di spagna, 2 coppe intercontinentali. 18 titoli in 16 anni, a cui sommare due europei e un mondiale. 723 partite in blanco, è ufficiale l’addio della leggenda del club merengues. Trovato l’accordo tra giocatore, Real Madrid e Porto, mancano solo le firme che arriveranno nella giornata di domani. La dirigenza del Real Madrid chiede che il giocatore sia salutato con un grande evento. Già pronto il palco per domani al centro dello stadio Bernabéu, all'ora di pranzo, con la squadra al completo, le leggende, i miti, Florentino Peréz. Ci sarà prima la conferenza stampa d’addio con il presidente e il gran capitán, poi si apriranno le porte del campo. Casillas si congederà come si deve a un santo, davanti al popolo di sempre. L’intero Bernabéu renderà grazie al suo primo capitano.
Iker c’era nella octava, a soli 19 anni, a difendere la porta del Real Madrid contro il Valencia. Decisivo nella novena, due anni più tardi, nella notte della magia di Zinedine Zidane. 5 campionati, parate memorabili. Iker ha lasciato l’impronta nel club della capitale. Sia nel bene che nel male. Nel 2014 l’ultima Champions League, questa volta alzata al cielo direttamente tra le sue mani. Come il mondiale sudafricano del 2010. Purtroppo la finale di Lisbona è macchiata da una papera incancellabile. Le ultime quattro stagioni, con l’arrivo di Mourinho e la graduale esclusione del numero uno, hanno avuto più bassi che alti per San Iker. Fischi, incomprensioni, atti d’amore. Cori per convincere il portiere a rimanere, cori per anticiparne l'addio. Iker rappresenta il simbolo del madridismo degli ultimi 16 anni. Da bambino sognava di giocare per la squadra del cuore, realizzerà i più grandi sogni con la camiseta blanca e con quella della selección spagnola. Iker la bandiera, non poteva più rimanere. Ufficiale la dirittura d’arrivo tra il Real e David De Gea, era tempo di cambiare. Iker è troppo emotivo, una caratteristica difficile da gestire per un grande portiere. L’immagini della sua rabbia dopo gli errori, o della sua rivalsa verso critiche e giornali dopo le grandi parate. Era giunta l’ora dell’addio, spazio all’amore e all’omaggio che si deve a una leggenda.
Note le cifre dell’accordo. Il trasferimento avverrà a costo zero, il Porto ha fatto uno sforzo arrivando ad offrire 5 milioni di euro per le prossime due stagioni. Il Real Madrid verserà i restanti 6,5. Iker percepirà 11,5 milioni € netti, rinunciando ad un milione dall’ingaggio del Real. Domani il Real Madrid partirà per l’Australia, venerdì il portiere arriverà in Portogallo e poi raggiungerà i nuovi compagni nello stage in Olanda. Ha prevalso la voglia di continuare a vincere trofei, di continuare a giocare titolare e calcare i palcoscenici della Champions League. In cuor suo, dopo 723 incontri, Iker spera di non incontrare mai il Real Madrid nelle notti di Champions. Lontani va bene, ma nemici mai.
¡Hasta luego, gran capitán!