"Avrei preferito non incontrare il Paraguay". Secco, deciso. Il Tata Martino apre così la conferenza stampa di presentazione della sfida che stasera, per la seconda semifinale della Copa America 2015, metterà di fronte l'Argentina, grande favorita, al Paraguay di Ramon Diaz. La sfida dell'ex (anche Martino ha allenato per cinque anni il Paraguay), per la seconda volta in questa competizione (2-2 nel gruppo B, all'esordio), mette di fronte l'Albiceleste di Messi all'Albirroja di Santa Cruz.
"Abbiamo molte cose in comune, molti punti di incontro. Ho lavorato in Paraguay per molto tempo, nel quale abbiamo iniziato un processo di crescita e l'abbiamo anche finito: la Coppa del Mondo, la Copa America scorsa... C'è un rapporto che mi lega a loro davvero molto intenso. Ho allenato molti di quei giocatori, che mi hanno aiutato anche a crescere moltissimo come allenatore. Hanno avuto una grande influenza nella mia carriera professionale".
Queste le parole, emozionate, del Tata Martino, allenatore attualmente dell'Argentina, che però non dimentica il passato alla guida del Paraguay. Si volta pegina però, e tornando alla sfida vista nel gruppo B, alla prima giornata, Martino analizza così il 2-2: "Poteva finire anche 5-2 o 6-2. Nessuno mette due attaccanti in campo sul 2-1, ma è stata una mia interpretazione della gara e nessuno mi convincerà che ho sbagliato, sebbene quello che sia successo dopo i cambi".
Dopo i due gol all'esordio contro lo stesso Paraguay, l'Argentina ha segnato lo stesso numero di gol nelle restanti tre gare. Martino mette così a fuoco il problema: "E' ovvio che abbiamo un problema. Non solo nel secondo tempo contro l'Albirroja, ma anche contro l'Uruguay e contro la Giamaica. C'è molto da migliorare in fase offensiva, e dobbiamo crescere, ma sono d'accordo con Mascherano, che pensa sia solo una fatale coincidenza. I gol arriveranno".
Martino sposta successivamente l'attenzione sulla partita giocata dall'Albirroja contro il Brasile: "Hanno giocato molto nella metà campo offensiva. Non si sono chiusi e non si sono limitati a difendere, anzi. La loro linea difensiva era molto alta, addirittura ad un certo punto hanno avuto più possesso palla del Brasile. Contro di noi hanno giocato con quattro attaccanti nel secondo tempo, anche se la squadra era spaccata in due. Non posso paragonare la nostra gara a quella del Brasile, è totalmente differente".
La diffida a Lionel Messi, ammonito contro la Colombia, fa preoccupare Martino, che però sa di non poter fare a meno del dieci del Barcellona: "E' una situazione che abbiamo analizzato. Stiamo sempre parlando del miglior giocatore del Mondo e speriamo che Leo, così come Aguero e Mascherano, non ricevano un altro cartellino. Se dovesse succedere, avremmo comunque ventitre giocatori pronti a giocare e sostituire gli squalificati. Pensiamo al Paraguay".