Con molta più fatica del previsto, alla fine l'Argentina ce l'ha fatta: con la vittoria ai rigori contro la Colombia, l'Albiceleste si guadagna le semifinali.

L'Argentina, assoluta favorita del torneo, non ha disputato una fase a gironi all'altezza delle aspettative: un pareggio contro il Paraguay, una vittoria di misura contro la piccola Giamaica, e tre punti strappati al sempre rognoso Uruguay. La qualità della rosa non è neanche lontanamente paragonabile a quella di qualunque altra partecipante alla Copa América, ma tra i tifosi e gli addetti ai valori, ci si aspettava come minimo una differenza reti più larga. La gara contro la Colombia poteva essere l'occasione per dimostrare una superiorità più marcata, ma invece la stralunata selezione di Pekerman è riuscita a mettersi di traverso, capitolando solo nei tiri dal dischetto.

Il folle 4-1-3-2 del Profe, totalmente privo di densità a centrocampo, è durato 23 minuti, e ha avuto come unico risultato quello di perdere Teo Gutierrez: l'idea di un atteggiamento spregiudicato si è subito mutato in una gara quasi esclusivamente difensiva e oltremodo fisica, unico metodo per affrontare una simile quantità di talento. L'Argentina, dal canto suo, ha messo sotto i Cafeteros per i primi 45 minuti: Messi, Aguero e Di Maria si sono fatti vedere in avanti ma sono stati bloccati più volte da un Ospina in stato di grazia. Le trame dell'Albiceleste sono ben ordite, ma l'elemento che è mancato in queste prime quattro gare è stato il gol: la Seleccion non ha ancora vinto una gara con più di un gol di scarto.

Dall'altra parte del tabellone c'è un Cile affamato e motivato come mai nella sua storia, che potrebbe giocare brutti scherzi a qualsiasi nazionale con il suo atteggiamento spregiudicato e volto all'attacco: per l'Argentina è necessaria una semifinale che faccia prendere coscienza agli uomini del Tata della loro qualità, e che possa caricarli per affrontare l'eventuale finale. L'emozionante vittoria ai rigori ottenuta contro i Cafeteros, rischio che, per i valori visti in campo, non si sarebbe dovuto correre, non basta come scossa. Ciò di cui ha bisogno l'Argentina potrebbe arrivare dall'ultimo quarto di finale, Brasile-Paraguay: nel caso vincesse la Verdeoro, la Seleccion si troverà davanti gli odiati rivali, per una seminale che di per sè andrebbe oltre il semplice valore del campo. Un scontro diretto del genere saprebbe accendere l'animo argentino dei ragazzi del Tata ancor prima dell'appuntamento decisivo, e permetterebbe di arrivare all'eventuale finale con un carico di entusiasmo e adrenalina difficile da contenere per qualsiasi avversario.

Per una notte gli Argentini dovranno tifare Brasile? Probabilmente sì, e poi sarà di nuovo Argentina-Brasile.