La quiete dopo la tempesta, almeno per poco. Quattro giorni di pausa, ma anche di duro lavoro per Carlos Dunga, che dopo la vittoria di ieri sera contro la Vinotinto, ha conquistato il primo posto nel girone C dopo una serie di peripezie e di polemiche, che hanno caratterizzato questi primi dieci giorni di Copa America della Seleçao brasiliana.
La pressione sulla squadra pentacampeao è ovviamente sempre elevatissima, con gli occhi del mondo che guardano i verdeoro con ammirazione sì, ma anche pronti a buttare i brasiliani giù dal piedistallo qualora le prestazioni negative lo richiedessero. Non solo, il caso Neymar, con rissa e squalifica annessa, ha ingigantito quelli che sono i problemi del nuovo allenatore della Seleçao, chiamato in questi giorni ad un lavoro di pompiere oltre che di allenatore.
Nell'immediato post partita della sfida contro il Venezuela, Dunga ha parlato in conferenza stampa, analizzando i motivi della vittoria e del primo posto, spostandosi successivamente sulla gara contro il Paraguay di quarti di finale, che si giocherà nella notte tra venerdì e sabato in Italia.
"Credo che il Paraguay sia una squadra molto forte, con un allenatore come Diaz molto preparato dal punto di vista tattico. Spero di recuperare tutti i giocatori a mia disposizione. La Blanquiroja ha dinmostrato grande forza contro l'Argentina, la favorita della Copa, e anche un buon progresso dal punto di vista del gioco nelle altre due partite. La fase finale è un torneo a parte, non c'è spazio per mosse sbagliate, altrimenti vai a casa.
Si passa al caso Neymar, giocatore fondamentale dello schacchiere di Dunga che dovrebbe saltare le tre gare restanti della competizione: "Neymar è importante in ogni squadra, quando non c'è devi trovare per forza una soluzione. La Copa America è difficile perché in ogni partita non c'è quasi mai uno scarto superiore ad un gol. L'equilibrio regna sovrano. Solo il Cile ha vinto con uno scarto maggiore. Ora dobbiamo pensare al Paraguay e giocare per vincere, non agli assenti".
Sulla gara appena conclusasi contro il Venezuela, Dunga ha così parlato: "Il Venezuela è una bella squadra, che ha qualità ed un suo stile di gioco ben definito. Giocano palle lunghe che ti mettono spesso in difficoltà, portando molti uomini in prossimità dell'area di rigore e non è mai facile fronteggiarli. Tuttavia, Jefferson non ha dovuto mai fare grandi interventi per salvare delle occasioni potenziali, siamo stati bravi. Sono una buona squadra ed hanno dei giocatori molto dinamici. Provano molto a sfruttare il gioco aereo e abbiamo provato a contrastarli con giocatori alti al centro e veloci sulle fasce per contrattaccarli".
Infine, il selezionatore del Brasile, ha parlato della situazione generica della sua squadra alla vigilia dell'inizio dei quarti di finale: "Lavoriamo sempre per la squadra, non per i singoli. Lavoriamo per far fare la differenza ad ognuno in base alle proprie caratteristiche. Ora pensiamo che il Brasile può e deve giocare meglio nella prossima fase, avendo buone possibilità di far bene grazie anche alla fiducia della qualificazione. Le partite della fase ad eliminazione diretta sono sempre più dure e dovremmo usare tutte le nostre qualità per andare avanti".