Una partita nata male e finita peggio per il Brasile di Neymar. La squadra di Dunga perde capra e cavoli, ed in una sola notte, nefasta, a Santiago del Chile rischia di compromettere il prosiegup nella manifestazione, con il fenomeno del Barça che presumibilmente verrà squalificato per una partita a causa del rosso, con l'aggravante della fascia di capitano che gli precluderà, con ogni probabilità, anche la gara di quarti (ammesso che il Brasile c'arrivi battendo la Vinotinto).
Rabbia e frustrazione. Per una prestazione incolore, sua e della squadra tutta. Neymar sbatte su Ospina, due volte. Viene fermato con le cattive dagli avversari che gli si parano davanti al cammino. Neymar s'accende nella ripresa, con lui in Brasile, ma la pressione di un pareggio che non arriva fa il resto. Forse le scorie del Mondiale e dell'intervento del dirimpettaio Zuniga si fanno ancora sentire e O Ney paga dazio.
Lite furiosa con Bacca e con la Colombia tutta: rosso.
Le impressioni post partita dei protagonisti brasiliani vanno ovviamente tutti in difesa del proprio condottiero, nella speranza forse che possano mitigare la sentenza di oggi pomeriggio. Il ct Carlos Dunga è affranto ma prova a guardare avanti: "Aspettiamo la decisione sulla squalifica di Neymar, poi penseremo a come giocare senza di lui. Abbiamo già giocato alcune partite in sua assenza, vedremo di utilizzare i giocatori che abbiamo in rosa". Parla anche Dani Alves: "Devono smetterla di pensare che sono i protagonisti, contro il Brasile va sempre così. Sono tutti contro di noi". Infine anche Willian: "I direttori di gara dovrebbero trattare Neymar con maggiore rispetto".
Il parere del protagonista principale, però, si tinge di un falso vittimismo che sembra prerogativa principale del campione verdeoro, che si scaglia prepotentemente contro l'arbitro: "Che devo farci? Contro di me gli arbitri applicano sempre alla lettera il regolamento...Perché sono stato espulso? Non lo so, io so soltanto di aver preso un pugno e uno spintone. Ecco perché ho litigato con i colombiani. Tutto qua. Non fuggo dalle responsabilità da quando ho 17 anni e non lo farò nemmeno ora. Oggi non abbiamo giocato bene, e io stesso non ho giocato bene. Ora bisogna soltanto rimanere tranquilli e sperare di vincere la prossima partita".