Olrte al danno, la beffa. Una prestazione abulica, anonima, del Brasile di Carlos Dunga alimenta le polemiche ed i numerosi dubbi sulla Seleçao dell'ex centrocampista della Fiorentina. Dopo il successo stentato all'esordio contro il Perù, la verdeoro perde contro la Colombia di José Pekerman, che riscatta la sconfitta subita contro la Vinotinto all'esordio e torna prepotentemente in corsa per la qualificazione. Decide Murillo, neo interista, sugli sviluppi di un corner, a fine primo tempo.
Dunga sceglie Firmino al posto di Tardelli, con Neymar alle spalle e Fred e Willian sui lati. Torna Thiago Silva in difesa, con Miranda, che con l'autore del gol decisivo dovrebbe comporre la difesa centrale di Mancini. Dall'altra la Colombia si presenta con la stessa squadra della prima gara, con Teofilo al posto di Bacca e la differenza si vede.
La prima parte del primo tempo è soporifera. Le squadre si aspettano, si studiano, con la Colombia che soffre l'importanza del match ed il Brasile che si dimostra lento e macchinoso nell'impostare la manovra dalle retrovie. I cafeteros si sbloccano psicologicamente, James sale in cattedra e crea un paio di occasioni pericolose che però non vengono finalizzate. Sanchez attorno alla mezzora sfiora il vantaggio con una bordata dal limite costringe l'estremo difensore brasiliano Jefferson a mettere in angolo. E' il preludio del gol, che nasce sempre da corner qualche minuto dopo: mischia in area, decisa col mancino di giustezza da Murillo. Brasile sotto, Colombia in delirio. Il vantaggio galvanizza la squadra di Pekerman, che sfiora con Falcao il gol del 2-0, ma lascia anche numerosi spazi dietro: Alves va via sulla destra, crossa per Neymar che di testa si fa parare la conclusione da Ospina.
Secondo tempo scoppiettante, che ripaga delle bruttezze della prima frazione di gioco. Il Brasile ci mette il cuore, ed anche se conferma i problemi strutturali di un centrocampo che fa poco filtro ed costruisce meno, la forza dei singoli emerge, con Neymar che entra finalmente in partita ed inizia a regalare spettacolo. Prima con dribbling e giocate finalmente concrete, poi con l'occasione che potrebbe riequilibrare il match, ma c'è ancora Ospina tra lui ed il pareggio. Cuadrado ha l'occasione sul destro per chiudere la gara, ma il suo destro non trova precisione. La Seleçao spinge, un errore del portiere dell'Arsenal potrebbe favorire Firmino, che però non ne approfitta. I ritmi calano, la fatica si fa sentire, e con essa aumenta la frustrazione dei brasiliani per la sconfitta. Gli animi si scaldano, falli a ripetizione della Cafetera che spezzano i ritmi verdeoro: ne fa le spese Neymar, che a fine partita, reiteratamente provocato, perde la testa. Sconfitta ed espulsione. Peggio di così non poteva finire.
Il Brasile viene raggiunto a quota tre dalla Colombia stessa, che adesso respira dopo la sconfitta contro il Venezuela. Vinotinto che stanotte potrà andare in solitaria in testa al gruppo C, battendo o pareggiando contro il Perù ed ipotecando, forse, il passaggio del turno.