Tutti gli occhi del mondo saranno, domani a Temuco, sul Brasile di Carlos Dunga. Dal Mineirazo ad oggi sono passati poco meno di 365 giorni e il nuovo corso verdeoro apre i battenti contro il Perù. Dunga ed il Brasile si presentano a questa Copa America 2015 con rinnovata fiducia e nuova linfa, anche se la parola chiave della nuova Seleçao è umiltà.
Lo stesso allenatore del Brasile, nella classica conferenza stampa prepartita, ha sottolineato l'importanza della gara di domani, per partire con il piede giusto ed imprimere fin da subito il marchio su questa manifestazione. "Abbiamo rispetto per tutti, ma contro tutti cercheremo di imporre il nostro gioco. Dovremo cercare di praticare al meglio il nostro gioco, difendendoci con umiltà quando sarà il caso, ma anche attaccando con grande determinazione quando avremo noi il pallone fra i piedi".
Dunga conosce bene le difficoltà che presenta la più importante manifestazione per Nazionali del sudamerica, ma altrettanto bene sa come si arriva fino in fondo: "La Copa America è una delle competizioni più difficili al mondo. Prima della vittoria nel 1989, ad esempio, il Brasile era a secco da quasi 40 anni. Personalmente ho vinto la Copa due volte da giocatore e una da allenatore. Il Brasile ha avuto anche in passato delle squadre composte da grandi giocatori e non ha vinto la competizione. Immaginiamoci quanto sia difficile oggi che tante delle altre nazionali sudamericane sono molto più forti che in passato. Su di noi, poi, oggi c'è grande pressione".
Dalla presentazione della Copa alla squadra che domani scenderà in campo contro il Perù. L'allenatore verdeoro non si sbottona, ma tiene alta la concentrazione sostenendo la validità della squadra peruviana: "Tutti i giocatori sono a disposizione. La squadra la vedrete domani. Il nostro avversario più temibile nel girone è il Perù, che affronteremo domani e non sarà una gara facile. Comunque dovremo pensare partita per partita".
Un anno dopo il Brasile riparte da Dunga, pronto a voltare definitivamente pagina dopo un anno.