Esprimere le proprie ragioni, rispondere alle voci stonate, fuori dal coro, fronteggiare la tempesta, inevitabile se siedi sulla panchina del Real, senza lasciarsi andare ad atteggiamenti esasperati, colpi di testa, uscite per la stampa. Carlo Ancelotti è uomo di calcio antico, sembra giunto dal passato in un mondo diverso, nella frenetica successione di eventi che caratterizza il mondo del pallone Ancelotti accoglie tutto con toni garbati, educazione.
La stagione vede il Madrid in testa alla Liga, a un passo dai quarti di Champions, eppure il recente periodo è un vortice di dubbi e insinuazioni. Il Mondiale per Club prosciuga il Real, nelle gambe e nella testa, qualche uomo chiave si ferma e il giocattolo perfetto si inceppa, così arriva la sberla nel derby con l'Atletico e la marcia prosegue a strappi, fino al pari con il Villarreal.
Il Barcellona è vicino, ma resta alle spalle, Ancelotti non cambia, il basso profilo, da non confondere con la mancanza di carattere, è da sempre il marchio di fabbrica dell'allenatore italiano.
"Mi sento appoggiato dalla società sin dal primo giorno e già in passato mi sono sentito dire che non sono duro abbastanza. Quando ci sono problemi è perché non ho il pugno duro, dicono... ma questa mano 'floscia' mi ha permesso di vincere tre Champions".
"Le polemiche le ho vissute come tutte le settimane, ho visto una squadra lavorare bene in vista della partita. Sono abituato alle critiche, non saranno le ultime ma non cambiano né il mio atteggiamento, né la mia fiducia. Abbiamo perso un po' di efficacia davanti, non stiamo iniziando velocemente la manovra dietro gli attaccanti e ci sono delle difficoltà nel creare le occasioni quando l'avversario è compatto. Abbiamo una buona identità, ma non sempre siamo capaci di metterla in campo. Ma dobbiamo continuare con la nostra filosofia, è la chiave per vincere, abbiamo fatto bene e continueremo a farlo, è un momento importante della stagione, ora tutte le partite sono importanti. Conserviamo un piccolo vantaggio in Liga e abbiamo fatto un buon risultato in Europa. Lo scorso anno abbiamo vinto tanti titoli e la mia fiducia nella squadra è totale. Sono convinto che faremo bene fino alla fine".
Il sorriso si fa più ampio quando il tecnico apprende del ritorno di Modric. Il croato scalda i motori in vista della Coppa, il Real torna a prendere la sua forma naturale. Prima la trasferta a Bilbao, al San Mames, partita difficile, per Ancelotti una gara, semplicemente, da preparare con attenzione, senza proclami.