Comincia nel migliore dei modi la rivoluzione del Brasile di Dunga, che, guidato da un Diego Tardelli in grande spolvero (doppietta), abbatte i grandi rivali dell'Argentina; da segnalare l'errore dal dischetto di Messi a fine primo tempo
Pronti via, è l'Argentina a partire meglio, con un super inizio del solito Sergio Aguero, che già al settimo comincia a creare qualche problema alla retroguardia avversaria, con Miranda che stende l'attaccante del City con un intervento non proprio pulito, ma per l'arbitro si può continuare. Il brivido non sveglia i Brasiliani dal torpore iniziale, infatti sino al 20esimo si assiste ad un monologo argentino: prima ci prova Messi su punizione, ma la palla viene ribattuta dalla barriera, poi Angel Di Maria, che dopo uno scambio nello stretto con Lamela, prova la grande botta da 30 metri, ma la palla si spegne alta sopra la traversa della porta difesa da Jefferson; infine arriva la grandissima occasione sull'asse Messi-Aguero, con la pulce che effettua uno slalom dei suoi tra le maglie verdeoro e serve il compagno di squadra, la cui conclusione da due passi, però, finisce a lato. Ma proprio nel miglior momento argentino, è la squadra di Dunga a trovare la via della rete al primo affondo con Diego Tardelli, che sfrutta una brutta incomprensione tra Fernandez e Zabaleta, e batte Romero con una con una bella conclusione, firmando così il suo primo goal internazionale.
La rete taglia le gambe agli argentini, che rischiano di andare di nuovo sotto pochi minuti dopo, quando inizia il Neymar-show: il fantasista azulgrana prima si invola verso l'area avversaria, ma trova un Romero attento, che gli toglie il pallone dai piedi nel momento decisivo, e poi si vede ribattere una conclusione destinata a rete da Javier Mascherano, provvidenziale nell'occasione, dove Romero era ormai battuto. Ma come successo prima, nel momento migliore dei Brasiliani, è l'Argentina ad avere la grande chance per il pari, quando Di Maria punta Danilo, che lo mette giù, per l'arbitro ci sono gli estremi per il calcio di rigore, anche se dalle immagini è evidente come il terzino brasiliano, prenda evidente il pallone e poi l'avversario. Dal dischetto si presenta Leo Messi, che però sbaglia clamorosamente la battuta, facendosi ipnotizzare da Jefferson (terzo errore sugli ultimi quattro rigori battuti).
Nella ripresa comincia sulla falsa riga della fine della prima frazione, ovvero con il Brasile che fa la partita, mentre l'Argentina cerca di colpire in velocità sulle fasce; una certezza è il rinnovamento del duello cruento tra Neymar e la difesa argentina, che usa qualsiasi mezzo per fermare l'asso brasiliano, uscito sicuramente acciaccato a fine partita. La prima occasione è della nazionale albiceleste, che va vicina al goal del pari con Angel Di Maria, che dopo aver fatto tutto bene si perde nel momento clou, dimenticandosi del pallone e permettendo alla difesa avversaria di recuperare. Il Brasile risponde con una bella punizione, procurata dal solito Neymar e battuta da Oscar, la cui conclusione sembra destinata a rete ma Romero si supera e toglie la palla dall'incrocio. Poco male, visto che al successivo affondo i Verde-oro trovano il goal del raddoppio: altro grande disastro difensivo degli Argentini, che non riescono ad allontanare il pallone sugli sviluppi di un corner e regalano il pallone a Diego Tardelli, che da due passi non può sbagliare. Il goal spegne definitivamente le speranze di Messi e compagni, che sembrano quasi imbambolati e impotenti, di fronte allo strapotere del Brasile, che va vicinissimo al terzo goal ancora con Diego Tardelli, che sfiora la tripletta con un tiro da distanza ravvicinata, ma la palla si stampa sulla traversa. I minuti finali sono una passerella per il Brasile, che regala grandi numeri con Neymar, che prova a segnare con un bel pallonetto, ma la palla finisce alta, e vede il rientro di una leggenda come Kakà, che sostituisce a cinque minuti dal termine, l'eroe di giornata Diego Tardelli.
Finisce 2-0 il big-match tra Brasile e Argentina, con i verdeoro che cancellano in parte la batosta mondiale (7-1 contro la Germania), mentre lanciano al centro delle polemiche la nazionale argentina, incapace di creare pericoli al portiere avversario Jefferson.