Carlo Ancelotti ha approfittato della pausa per le nazionali e ha concesso varie interviste tra cui una al Corriere della Sera in cui ha parlato con sincerità del momento della squadra, di Gareth Bale e delle critiche dovute alla presenza di suo figlio e del genero nel suo staff. Ancelotti ha riconosciuto che “peggio di cosí non si puó giocare” in riferimento alle prestazioni recenti del suo Real Madrid, terzo in campionato dietro a Barcellona e Atletico, e ha ammesso che le vittorie sono arrivate soprattutto grazie alle individualità.
Ma il morale e la fiducia sono alti: è il suo primo anno a Madrid e i cambiamenti hanno bisogno di tempo per essere assorbiti. “Ho cercato di cambiare alcune situazioni, di tenere il pallone piú a lungo, ma ci vuole tempo. È vero che finora non abbiamo giocato bene, mentre Atletico e Barça hanno vinto tutte le partite”.
L’allenatore italiano è fiducioso e crede in un miglioramento sul piano del gioco: “Dobbiamo giocare meglio e le critiche che abbiamo ricevuto sono legittime. Capisco i tifosi, ma posso assicurare come allenatore che nelle prossime partite con Malaga, Juve e Barcellona faremo meglio”.
Riguardo a Bale e all’infortunio che lo sta tenendo fuori, Ancelotti ha dichiarato che il giocatore “è quasi pronto per giocare”. “Il problema è che non ha fatto la preparazione e ora ha potuto rimettersi in forma grazie alla pausa. È inconcepibile guadagnare 100 milioni? È il mercato che decide e il Real Madrid ha incassato molti soldi con le cessioni di Higuain, Callejón e Ozil”.
Inevitabile un accenno a Casillas e alla staffetta con Diego Lopez che tanto ha fatto discutere in Spagna: “Capisco che ruotare in quel ruolo non è usuale, peró abbiamo una situazione particolare perché abbiamo due grandi portieri. Diego Lopez ha iniziato la preparazione prima di Casillas, per questo ho deciso di iniziare con lui: ma Iker è molto affidabile e quindi ho pensato che poteva giocare in Champions League”.
In chiusura due parole sulla presenza del figlio e del genero nel suo staff: il primo aiuta il preparatore atletico Giovanni Mauri, il secondo è il nutrizionista della squadra: “Un allenatore ha bisogno di sentirsi a suo agio con il proprio staff. Mio figlio è competente, ha entusiasmo e gode di tutta la mia fiducia. Riguardo al nutrizionista, che colpe ho se si è fidanzato con mia figlia?”.