Se la scorsa settimana erano state le Zebre ad uscire sconfitte dal terreno di gioco con qualche rimpianto di troppo, questa volta tocca alla Benetton recriminare con se stessa per degli errori che sono costati quella che poteva essere una grande vittoria esterna in casa di Edimburgo. Entrambe le italiane vengono quindi sconfitte per la seconda giornata di fila, anche se il bilancio di giornata non è di 0 punti grazie al doppio bonus di Treviso che nella tiratissima sfida con gli scozzesi segna 5 mete e perde 31-30, ottenendo quindi sia il punto per le 4 marcature sia quello per la sconfitta con un gap inferiore ai 7 punti. Sconfitta invece abbastanza netta (ma senza pallottoliere) per le Zebre, che avevano però di fronte una delle squadre più in forma del momento, gli Ospreys infatti sembrano ancora un gradino sopra le nostre franchigie, ma le due ottime prestazioni delle Zebre questa settimana e di Treviso la scorsa lasciano ben sperare per gli sviluppi futuri.
Come detto, la Benetton è andata vicinissima al colpaccio in Scozia nonostante un black-out nel primo tempo avesse spostato l'inerzia della partita dalla parte dei padroni di casa. Dopo il 3-3 iniziale firmato dai calci di Allan e Hickey i biancoverdi subiscono la forte pressione scozzese e capitolano al 17' aprendo il varco per la meta di Scott, per poi regalare 5 minuti dopo la marcatura a Van der Merwe che - anche grazie alle trasformazioni di Hickley, che si riveleranno decisive - porta Edimburgo sul 17-3. I padroni di casa, pur dimostrandosi più forti nella prima parte di gara, faticano a reggere costantemente il ritmo che vorrebbero imporre ai trevigiani, che alla prima occasione buona accorciano con Sperandio, lanciando un segnale importantissimo agli avversari: nelle poche volte in cui è Treviso a giocare il pallone, sono dolori. Il problema è che il possesso palla è davvero troppo sbilanciato verso Edimburgo, che alla fine del primo tempo colpisce ancora con Kinghorn, che riceve l'ovale dopo una grandissima penetrazione di Dean e segna il 24-8. Dopo la meta arriva però un alto calo scozzese, e anche stavolta i trevigiani colpiscono: l'accoppiata touche-maul è perfettamente eseguita e Fuser schiaccia in meta, con Allan che trasforma per il 24-15 con cui le squadre vanno a riposo.
L'inizio di ripresa è però tutto di marca scozzese: dal calcio d'inizio fino al 47', quando arriva la meta di Fife, si gioca praticamente solo nella 22 di Treviso, che ancora una volta però si rialza appena subito il colpo e con un ficcante multifase trova la terza meta del match, e la seconda di Sperandio. A differenza di Hickey, Allan però non trova i pali e il punteggio resta sul 31-20. Adesso però è Treviso a fare la partita, gli scozzesi vanno in debito d'ossigeno e uno scatenato Sperandio guida l'assalto ospite, e proprio l'estremo si inventa una meta incredibile prima trovando il varco all'interno dei 22 avversari, poi rialzandosi dopo un placcaggio per schiacciare in meta mentre due avversari lo stavano spingendo oltre la linea di touche. Il 31-25 regala il bonus delle 4 mete alla Benetton e la riporta sotto-break, anche se McInley (subentrato ad Allan) è anch'esso impreciso e sbaglia un calcio comunque difficile. Edimburgo ormai non può far altro che difendersi, ma a 10 minuti dalla fine arriva anche la meta di Barbini, ma anche stavolta McInley non è preciso e manca la trasformazione del vantaggio. Sul 31-30 c'è l'assalto finale degli ospiti, che però non trovano più occasioni per ribaltare definitivamente un match che, con un primo tempo diverso, si sarebbe potuto portare a casa. Restano comunque due punti importanti che mantengono Treviso in piena corsa per i playoff.
Nulla da fare invece per le Zebre, che perdono per la prima volta al Lanfranchi quest'anno: gli Ospreys sono fuori portata anche per la franchigia bianconera, non giocano una partita spettacolare ma tengono sempre saldamente in mano il match e portandolo alla fine senza mai correre seri rischi. Sam Davies allunga subito sul 3-0, poi un errore di Bellini concede una mischia a 5 metri a favore dei gallesi, Aled Davies gioca bene l'ovale per la meta di Luke Morgan, con Sam Davies che centra i pali e sigla il 10-0. Gli ospiti hanno la possibilità di dilagare, ma le Zebre nonostante il momento di difficoltà tengono bene e alla fine i punti arrivano solo dal bel drop di Davies, a cui risponde Canna con un calcio di punizione. Nel finale ancora il numero 10 Ospreys allunga dalla piazzola portando i suoi negli spogliatoi sul 16-3. Nella seconda frazione i gallesi si limitano a gestire, allungando sul 19-3 con un'altra punizione. Quando il match però sembra scorrere senza ulteriori sussulti verso la fine, le Zebre hanno la solita fiammata nel finale: accelerazione che porta i padroni di casa a conquistare una touche ai 5 metri avversari, la maul è perfetta e Tuvaiti segna il 19-8, con Canna che però non trasforma. A questo punto l'obiettivo diventa il bonus difensivo, anche se Davies ancora una volta punisce l'indisciplina zebrata siglando il 22-8: gli ultimi minuti vedono le Zebre vicinissime alla meta, con un paio di calci a scavalcare di Canna che per poco non vengono tramutati in meta dai suoi trequarti. Il risultato non cambia, prestazione non positiva per la squadra di Bradley, che però ha il merito di non aver mai perso la testa e di essere rimasta in partita fino all'ultimo, quando in situazioni del genere in altri anni si sarebbe perso in maniera molto più netta.