Sabato 25 agosto, da Malaga, prende il via la Vuelta. Ultimo dei tre grandi Giri, fonda il suo fascino su un percorso estremamente difficile, condito da salite in serie e tappe di complessa lettura. L'edizione alle porte si presenta piuttosto interessante, manca un favorito definito, spazio a corridori in cerca di riscatto, Nibali e Aru per restare in casa Italia. La prima settimana, aperta da una cronometro individuale di 8 chilometri, non propone tapponi in grado di creare una differenza sensibile, ma i trabocchetti classici della corsa spagnola rendono il tutto imprevedibile. 

La prima settimana 

Prima tappa 

Una cronometro individuale apre la corsa a tappe spagnola. 8 chilometri a Malaga per certificare il primo leader, per assegnare la prima maglia rossa. Non sono previste difficoltà altimetriche, distacchi risicati al termine. 

Seconda tappa 

L'atmosfera si surriscalda per la prima uscita in linea. Si parte da Marbella, i chilometri da percorrere sono 163.5. Epilogo a Caminito del Rey, un'ascesa di terza categoria rende incerto il finale. Sono quattro nel complesso le salite, sul Puerto de Ojén può prendere forma l'azione di giornata. 

Terza tappa 

La porzione più interessante della terza tappa è quella centrale. I 20 chilometri iniziali non presentano insidie, lo scenario muta con l'avvento del Puerto del Madrono, scalata di prima categoria. Al termine di una discesa irregolare, si torna a salire verso il Puerto del Viento. Siamo oltre i 1000 metri, da qui ampio spazio per ricucire e stoppare la probabile fuga. Un traguardo volante - km153 - introduce il ballo d'arrivo, chiusura pianeggiante. 

Quarta tappa 

La quarta prova - Velez-Malaga - Alfacar. Sierra de la Alfaguara - chiama allo scoperto i grandi della generale. L'Alto de la Cabra stuzzica le ruote del gruppo, ma è poi nei 20 chilometri conclusivi che si decide la tappa. Seconda ascesa di prima categoria, il Puerto de Alfacar si erge a giudice supremo. Non si può decidere la Vuelta, ovviamente, ma qualcuno può incappare in una pesante batosta. 

Quinta tappa 

Da non trascurare è la Granada - Roquetas de Mar. Esame da Vuelta, strada irregolare, continui saliscendi, poco spazio per recuperare. La minima disattenzione rischia di essere fatale, i due soli GPM - uno di seconda e uno di terza categoria - non devono trarre in inganno. Tramonto pianeggiante, in precedenza oltre 15 chilometri di discesa. 

Sesta tappa 

I velocisti tornano protagonisti nella sesta tappa. Il traguardo è situato a San Javier. Mar Menor, l'Alto del Cedacero non ha le credenziali per disturbare la tranquillità del plotone.  

Settima tappa 

Da Puerto Lumbreras parte la settima tappa, la penultima della prima settimana. Il primo GPM - Alto Collado de Laude - è al chilometro 117, il secondo - Alto de Ceal - è invece in una posizione più incisiva, a dodici chilometri circa dal termine. Un allungo qui può risultare decisivo, l'asfalto resta rovente anche oltre lo scollinamento. 

Ottava tappa 

Siamo all'ottava tappa, si può trarre un primo bilancio. Occorre prima domare la Linares - Almaden, 195 chilometri con un solo GPM in programma. La strada è irregolare, difficile pescare un metro di pianura. L'Alto de Espanares, chilometro 82, serve solo per la classifica di miglior scalatore, per il resto è duello atteso tra gruppo e attaccanti, la fuga può giungere a compimento.