Ultimo duello sulle strade di Francia. In attesa della cronometro in programma domani, i big si confrontano in quota. Sei GPM, 200.5 chilometri. Geraint Thomas deve certificare la sua supremazia in montagna, Tom Dumoulin rosicchiare secondi per lanciare poi l'offensiva contro il tempo. Imperversa, infine, la lotta per il podio. Chris Froome non appare al meglio, l'assalto di Roglic è alle porte. Si parte da Lourdes, epilogo a Laruns. La Cote de Loucrop - 1.8 chilometri, pendenza media del 7.2% - introduce la tappa, trampolino per l'eventuale fuga di giornata. Siamo all'alba di corsa, la seconda chiamata altimetrica stuzzica il plotone, è il preludio al traguardo volante.
Lo scenario muta in modo netto con l'avvento dell'Aspin. 12 chilometri, pendenza media del 6.5, la distanza dal traguardo inibisce un azione importante. Il mito Tourmalet - 17.1 chilometri, 7.3% - si staglia a centro tappa, è il grimaldello per scardinare la linea in nero. Mancano 92 chilometri al termine, ma chi deve ribaltare il Tour non può attendere oltre. Presumibile che la prova trovi soluzione nella sequenza d'arrivo. Il Col de Borderes misura 8.6 chilometri, il tratto finale, come si evince dall'immagine sottostante, presenta punte vicine al 10%. Dopo una rapida picchiata, ecco l'Aubisque. L'ascesa è da dividere in due tronconi netti. La porzione iniziale è piuttosto regolare, siamo attorno all'8%. Dopo una paretesi accomodante, ecco il finale. 7% negli ultimi tre chilometri, la fatica presenta il conto.
Dalla vetta mancano 20 chilometri, tutti in discesa. Thomas può agire di rimessa, non così il resto della truppa. Martin, Roglic, Quintana, una margherita di qualità in grado di offrire spettacolo e incertezza. Il via alle 12.15.
Il percorso