Dopo le scaramucce dei giorni scorsi, animate e create da un redivivo Alberto Contador, la Vuelta torna in quota, per una tappa forse decisiva nell'economia della corsa. Il margine di Chris Froome, pur risicato, inizia a farsi interessante, l'obiettivo del n.1 in nero è chiaro, blindare la corsa già nella prima settimana. Il muro del Team Sky non ha crepe, occorre quindi pescare nel labirinto del percorso per capovolgere un esito scritto.
Hellìn – Xorret de Catì, i chilometri sono 199.5, tre i gran premi della montagna in programma. La prima parte non presenta particolari difficoltà. La strada sale per una trentina di chilometri, ma il gruppo può gestire senza problemi la leggera pendenza. Dopo il rifornimento, invece, inizia l'interessante epilogo. Due GPM di terza categoria accendono la contesa. Puerto de Biar e Puerto de Onil, complessivamente circa 13 chilometri all'insù. La pendenza media delle due ascese è inferiore al 4%, occorre quindi attendere per fare selezione.
Dopo un ulteriore rimbalzo, il traguardo volante di giornata, chilometro 159.5. La tappa trova la sua soluzione sull'Alto de Xorret de Catì, si scollina a 1100 metri, le pendenze sono probanti. Nel settore più impegnativo, si raggiunge il 18%, chi ha gambe può spezzare l'equilibrio. Al termine, rapida picchiata e volata verso il traguardo. Froome, come detto, è il favorito, nessun segno di cedimento fin qui. Alla sua ruota Chaves, in quota l'unico con gamba simile a quella del britannico. Contador è da valutare sulla lunga distanza, Aru e Nibali devono stringere i denti.
Il percorso