Vincenzo Nibali si conferma corridore da grandi appuntamenti. Lo Squalo dello Stretto, capitano del Team Bahrain-Merida, si è aggiudicato oggi la terza tappa della Vuelta a Espana edizione 2017, la prima di montagna, ad Andorra La Vella. Uno sprint anticipato quello del corridore messinese, un'accelerazione che non ha ammesso repliche, e che ha costretto i vari big della generale, da Chris Froome (Team Sky, nuova maglia rossa), a Romain Bardet (AG2R La Mondiale), da Fabio Aru (Astana) a Esteban Chaves (Orica-Scott), passando per i vari David De La Cruz (Quick-Step Floors), Tejay Van Garderen (BMC), Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) e Nicolas Roche (BMC) ad arrendersi sul traguardo pirenaico di Andorra.
Entusiasta Nibali, subito dopo il successo, l'ennesimo in una grande corsa a tappe: "Onestamente non mi aspettavo di vincere - le sue parole, riportate dal sito ufficiale della Vuelta - e' stata una giornata calda, e siamo solo al terzo giorno di corsa. Il Team Sky ha aumentato il ritmo proprio quando ero un po' indietro, ma per fortuna sono riuscito a rientrare. L'unico modo di vincere la tappa era quello di anticipare lo sprint. E' stata una tappa dura, è difficile dire che i favoriti per la Vuelta siano solo i nove corridori arrivati davanti oggi. Chris Froome è un grandissimo atleta, è sempre l'uomo da battere. Ma rispetto tutti gli altri corridori che competono per la classifica generale. D'ora in poi mi attendo una Vuelta divertente". Se Nibali si gode il successo parziale, Chris Froome è già vestito di rosso, con l'intenzione di mantenere la maglia di leader il più a lungo possibile: "E' una vera sorpresa vestire la maglia rossa così presto: è il risultato del duro lavoro fatto oggi da tutta la squadra. I miei compagni hanno fatto un'azione fantastica sull'ultima salita, in particolare Gianni Moscon, alla sua prima grande corsa a tappe della carriera. In passato mi è capitato di perdere la Vuelta per tredici secondi, quindi ora sto attento a lottare anche per le briciole. E' trascorso molto tempo (dal 2011, ndr) dall'ultima volta che ero stato in rosso. Essere di nuovo leader è una sensazione fantastica. E' qualcosa a cui pensavo da tempo e per cui ho lavorato tantissimo dopo il Tour de France. Sarà una corsa estremamente dura fino alla fine, specialmente con gli abbuoni. Ora ho solo due secondi di vantaggio su un bel gruppo di corridori, siamo tutti molto vicini. Non mi aspetto di mantenere la maglia fino a Madrid, ma certamente combatterò per riuscirci".
Beffato, il francese Romain Bardet, veloce allo sprint, ma incapace di giungere oltre la quarta posizione nell'ordine d'arrivo. Lo scalatore francese confessa di aver sperato nella vittoria: "Per me è stata una buona giornata, sentivo di avere buone gambe, e sono riuscito a stare davanti per tutta la salita finale. Avevo davvero voglia di vincere, ma mi sono lasciato sorprendere dai due corridori che sono rientrati in discesa. Comunque, questo rimane un buon risultato per me. Siamo tutti molto coinvolti e vicini nella lotta per la classifica generale. Sono soddisfatto di come è andata oggi. Durante la volata non ero ben posizionato, quindi ho dovuto fare un grande sforzo per rientrare quando si è aperto il gap, soprattutto perchè davanti c'era Froome". Tra i migliori di giornata, anche lo statunitense Tejay Van Garderen. Lo statunitense della BMC ha trovato il giusto colpo di pedale, riuscendo a chiudere una tappa di montagna con lo stesso tempo del vincitore: "Quest'anno alla Vuelta ogni tappa sembra una corsa di un giorno. La cronometro a squadre è sempre una prova nervosa, ieri ci sono stati diversi ventagli, oggi già grandi montagne. Penso che sia io che Nicolas Roche abbiamo dimostrato di essere pronti per lottare per la classifica generale, nonostante sia molto presto e manchino tre settimane alla fine. Oggi si è capito che faremo bene come squadra. Sarebbe stato bello prendere la maglia rossa, ma ho comunque soli due secondi di ritardo dopo tre tappe dure. Ho già guadagnato del terreno su alcuni avversari. La mia è certamente una buona posizione".