Il primo arrivo in salita del Tour de France edizione 2017 è di Fabio Aru. Grande vittoria per lo scalatore sardo dell'Astana, che sulle rampe del traguardo in quota de La Planche des Belles Filles stacca tutti, compresa la nuova maglia gialla Chris Froome (Team Sky), togliendosi la soddisfazione di trionfare in una corsa dal prestigio assoluto, dopo mesi di difficoltà.
"E' fantastico - le parole di Aru dopo la quinta tappa della Grand Boucle, riportate da cyclingnews.com - ho attaccato a tre chilometri dalla conclusione e ho dato tutto ciò che avevo. Ero curioso di vedere chi si sarebbe mosso, perchè il Team Sky stava tenendo un gran ritmo. Gli ultimi trecento metri sono stati terribili, ma quando mi sono girato ai meno cento ho capito di aver vinto. Un successo del genere in maglia tricolore è una soddisfazione immensa. Ho trascorso una primavera difficile, ma fortunatamente, grazie al duro lavoro, le cose stanno cominciando ad andare per il verso giusto. Avevo già vinto tappe al Giro e alla Vuelta, mi mancava una vittoria al Tour. Vincenzo Nibali è un amico, sono felice di aver vinto qui come lui nel 2014. Rivedere le immagini del suo successo mi ha aiutato a capire come affrontare questa salita. Ora avrò bisogno di un po' di tempo per realizzare ciò che ho fatto, ho anche la maglia a pois di miglior scalatore. Froome mi ha fatto i complimenti dopo la tappa, bello riceverli da uno che ha vinto tre volte il Tour: ci daremo battaglia per tre settimane, ma è importante che la lotta rimanga sempre corretta". Un Chris Froome già in giallo, a metà della prima settimana: "L'obiettivo odierno era quello di non perdere secondi dagli altri uomini di classifica. Alla vigilia eravamo primi e secondi nella generale, oggi ci siamo scambiati le posizioni con Geraint (Thomas, ndr): è una bella iniezione di fiducia. Non è la prima volta che mi ritrovo presto in maglia gialla, ci sono abituato, ma ora mi aspetto la battaglia più dura che abbia mai combattuto in un grande giro. I miei avversari sono tutti lì, e la corsa è molta aperta. Ovviamente voglio portare la maglia fino a Parigi, ma non sarà facile, è un Tour lontanissimo dall'essere finito. Come squadra abbiamo diverse opzioni, siamo in un'ottima posizione. Forse oggi abbiamo dato troppo spazio ad Aru, che avevamo dimostrato una grande condizione al Delfinato. Nelle prossime due settimane dovremo guardarlo a vista".
Non è riuscito a staccare Froome l'australiano Richie Porte (BMC), altro pretendente al gradino più alto del podio di Parigi: "Oggi la squadra è stata fantastica, abbiamo fatto la corsa, perchè al Team Sky non interessava la vittoria di tappa. In questo momento Aru sta volando, ed è uno dei corridori da tenere d'occhio. Quando è scattato, il Team Sky ha provato a riprenderlo, ma oggi Fabio si è dimostrato troppo forte. Avrei voluto vincere la tappa, ma lui è andato alla grande. Sky ha dimostrato di essere una grande squadra, ma non così dominante come in passato. Anche Froome è in gran forma, è il favorito numero uno per la maglia gialla. Complimenti a lui, ma penso che ora avrà più pressione. Anche l'Astana dovrà lavorare maggiormente d'ora in poi, non potranno accontentarsi, ed è un buona notizia per la corsa. Sono contento di come è andato la prima tappa di montagna, anche se mi aspettavo qualcosa in più, ma la strada è ancora lunga. Quando Froome accelera, in pochi riescono a rimanere con lui. La sua condizione è migliore rispetto alle ultime corse, ma la squadra è leggermente inferiore allo scorso anno". Secondo di tappa, l'irlandese Daniel Martin (Quick-Step Floors): "E' un peccato non essere riuscito a vincere neanche oggi. Ci sono andato vicino, la mia è stata un'ottima prestazione. Sono stato sfortunato, perchè Aru è riuscito a costruirsi un gap importante, ha scelto il momento giusto per attaccare e si è dimostrato molto competitivo. E' scattato su pendenze dure, pensavo sarei riuscito a riprenderlo poco dopo, quando la strada spianava. Invece nel finale ci siamo guardati, c'è stata un po' di esitazione e non siamo riusciti a raggiungerlo nel rettilineo d'arrivo". Nuova maglia bianca, Simon Yates (Orica-Scott): "In salita ci provo sempre, anche perchè quest'anno al Tour non ci sono tanti arrivi in quota e quindi bisogna approfittare di ogni opportunità. Ora ho la maglia bianca, ma anche tanti corridori vicini in classifica. Non sarà facile mantenerla, ma farò del mio meglio. E' un Tour in cui bisogna essere sempre attenti, ci sono molte tappe intermedie, con vento e rischi di ogni tipo. Per fortuna ho una grande squadra al mio fianco. L'anno scorso mio fratello Adam ha vinto la maglia bianca, ma non gli ho chiesto consigli particolari, perchè ogni corsa fa storia a sè".