Nella prima tappa con vere difficoltà altimetriche c'è il primo cambio di maglia rosa che passa dalle spalle di Powless (Axeon) a quelle di Pavel Sivakov (BMC Team Development). Il russo è arrivato secondo sul traguardo di Forlì, dietro a Mark Padun, corridore ucraino del Team Colpack.

La tappa è stata caratterizzata da un fuga ripresa soltanto sull'ultimo GPM, Rocca delle Caminate, dove è partito anche l'attacco decisivo lanciato proprio dalla nuova maglia rosa e dal vincitore di tappa. Di questo tentativo fanno parte altri quattro corridori: Matteo Fabbro (Cycling Team Friuli), Lucas Hamilton (Mitchelton Scott), Scott Davies (Team Wiggins) e Jay Hindley (Mitchelton Scott). Nonostante la superiorità numerica, i due della squadra australiana non sono riusciti a rompere il gruppo ed in volata è stato Mark Padun a regolare tutti, precedendo Sivakov e Hamilton, quarto e primo degli italiani Matteo Fabbro. Da sottolineare la buona tattica di gara di Sivakov che ha attaccato a ripetizione la maglia rosa, Powless, isolandolo e sfruttando poi questo vantaggio nell'ultimo GPM, una condotta che ormai sembra persa tra i professionisti, fatta eccezione per la splendida tappa di ieri del Giro del Delfinato.

Oggi, il Giro d'Italia U23 resterà in terra romagnola con l'arrivo a Gabicce Mare, sulla carta una tappa da velocisti, ma che nasconde qualche insidia nel finale. Le ruote veloci infatti dovranno guadagnarsi la volata resistendo sullo strappo di Gabicce Monte, un totale di 6-7 chilometri al 6% che il gruppo percorrerà ad alta velocità creando, quindi, della selezione tra chi è abile a resistere in salita e chi invece ha bisogno di una frazione totalmente piana per primeggiare. Attenzione anche al finale dove qualche finisseur potrebbe provare il colpaccio sfruttando delle curve ad angolo retto, l'ultima a 500 metri dal traguardo. L'ultima insidia, infine, è proprio sul rettilineo d'arrivo che sarà leggermente in salita (2-3%) rendendo fondamentale il giusto tempismo nel lanciare la volata.