Il Giro d'Italia è ormai in archivio. Dumoulin il re in rosa, la resa di Quintana e Nibali. Lo sguardo si proietta quindi ai prossimi impegni, inizia la corsa che conduce all'appuntamento di luglio, sulle strade di Francia. Il Tour si palesa, l'avvicinamento prende piede al Delfinato, al via quest'oggi con un cast d'eccezione. Ci sono i migliori, da Froome a Contador, senza dimenticare il rientrante Aru, l'eterno Valverde e Chaves. Il percorso offre da subito terreno fertile per spettacolo e sortite. Otto Gpm per assaporare la corsa, per scaldare la gamba. Saint Etienne - Saint Etienne, 170 chilometri ricchi di trappole ed insidie.
La strada sale fin dalle prime battute, 5 chilometri per raggiungere la vetta del Col du Pilon. 5.1% la pendenza media, trampolino per l'eventuale fuga di giornata. Il gruppo può respirare nel frangente successivo, in attesa di due ascese di quarta categoria poste in sequenza. Dopo la Cote de Perigneux - km61.5 - inizia la tappa vera e propria. Il plotone raggiunge Firminy ed entra nel difficile finale.
Due scalate, con pendenze non impossibili, spingono verso il circuito finale - km119 - da ripetere tre volte. La Cote de Rochetaillée è da solcare tre volte e può quindi lasciare il segno. 3.4 chilometri, pendenza media del 5.4%. Termina, l'ultimo passaggio, a sette chilometri dal traguardo, con il percorso che diventa accomodante e conduce i protagonisti verso la retta d'arrivo, pianeggiante. Difficile prevedere grossi distacchi, le energie sono ancora importanti e le difficoltà altimetriche non certo probanti, ma occorre interpretare con attenzione il tracciato, per non incappare in ribaltoni o improvvise contro-prestazioni. In sostanza, il Delfinato non si vince in apertura, ma si può salutare in netto anticipo la maglia gialla.
Il percorso