Nairo Quintana 10: prima parte di Giro 100 perfetta per il colombiano. Non perde nemmeno un secondo nelle tappe intermedie, sull'Etna gestisce e non si muove mai. Poi arriva il Blockhaus dove con 4 scatti saluta tutta la compagnia dando 30 secondi ai primi arrivati, perchè la maggior parte degli avversari prende più di un minuto. Ipoteca sulla corsa rosa? No, a causa dei 58km a crono e delle numerose imboscate possibili. Intanto però oggi guarda tutti dall'alto in basso.
Lukas Postleberger 10: viene al giro per fare esperienza e l'uomo di fatica nel treno di Sam Bennett, poi a Olbia Mezgec decide che partire a 3 km dal traguardo in un finale ricco di curve non sia una cosa brutta e l'austriaco, telecomandato dall'ammiraglia, va a conquistare la prima maglia rosa del giro 100.
Gaviria 9: Nella prima volata è sfortunato e perde un pedale a 250 metri dal traguardo, a Tortolì non brilla ed è fuori dal podio. Poi arriva la tappa di Cagliari con il vento, Bob Jungels che con una trenata fa saltare per aria mezzo gruppo ed ecco che il colombiano si sblocca andando a vincere la prima volata del giro e veste la maglia rosa. Il colombiano non si ferma più e a Messina fa il bis. Gli manca il tris nella tappa di Alberobello a causa di un cattivo posizionamento ma conserva la maglia ciclamino: il problema per gli altri è che ha 23 anni ed è al primo grande giro...
Tom Dumoulin 8.5: supera la salita più difficile del giro perdendo 26 secondi ed arrivando terzo dietro uno scatenato Quintana e insieme a Thibaut Pinot (8 per il francese: supera la prima settimana senza cadute o problemi, sul Blockhaus si inchina solo a Quintana). Adesso ha 58km a crono dalla sua parte e, tolta la tappa di Bormio, tutte le salite a lui favorevoli. Pesa però tantissimo il ritiro di Wilco Keldermann.
Jan Polanc 8: va in fuga nella tappa dell'Etna e non crede nemmeno lui di arrivare. Poi il gruppo dorme senza che nessuno tiri e allora la sua scalata è una passerella trionfale. Si prende anche la maglia azzurra di miglior scalatore e adesso darà sicuramente spettacolo nelle tappe montane.
Silvan Dillier 8: va in fuga nella tappa di Terme Luigiane sperando in un gruppo sonnecchiante e azzecca la previsione. Pedersen fa il gregario di tutti quanti e riesce a farli arrivare nonostante un gruppo che si sveglia con 30 km di ritardo. Nell'erta finale è più furbo e beffa Jasper Stuyven (6.5 piazzato di successo ma, appunto, gli manca il successo).
Andre Greipel 7.5: beffato, come tutti, nella prima tappa, si riscatta nell'uscita di Tortolì dove mette tutti in riga con una volata imperiosa. Nella tappa di Cagliari ha una grandissima forma ma un problema al cambio lo frena. Uscito dalla Sardegna scompare dai radar delle volate, ma per il gorillone tedesco obiettivo tappa e maglia rosa già conquistato.
Caleb Ewan 7.5: piazzato di successo fino ad Alberobello, dove grazie ad un grande lavoro della squadra riesce a rifinire la zampata vincente.
Gorka Izaguirre 7.5: parte nella discesa di Monte Sant'Angelo per inseguire Visconti, l'uomo di Nibali, riesce a rientrare sulla fuga e a seguire il tentativo buono. Sull'ultima salita segue tutti gli scatti senza sprecare una goccia di energia e nell'erta di Peschici è il più fresco di tutti e approfittando di Conti (6: tanto coraggio e cuore ma cadere in salita...) saluta tutti e si impone a braccia alzate.
Bauke Mollema 7: all'Etna non ha una gran gamba e la nasconde benissimo, sul Blockhaus non dà un cambio nemmeno per sbaglio ma è comunque quarto. Se non andrà in crisi in una tappa dell'ultima settimana, potrebbe anche salire sul podio finale.
Vincenzo Nibali 6.5: prova uno scatto sull'Etna solo perchè sua salita di casa, non si muove in tappe in cui potrebbe impensierire Quintana e prende una gran botta sul Blockhaus dove non aziona la testa e soffre il fuorigiri che gli crea il colombiano. Dalla sua ha però tante tappe intermedie, 60 km a crono e una grande terza settimana. Si spera che basti.
Bob Jungels 6.5: nella tappa di Cagliari con una trenata mostruosa distrugge il gruppo e lo fa saltare per aria regalando poi la vittoria a Gaviria, prende la maglia rosa sull'Etna e la perde poi sul Blockhaus dove soffre la caduta di Peschici. Il lussemburghese cresce bene ma la sensazione è che le montagne del giro siano troppo dure per lui.
Ilnur Zakarin 6: Se c'è un problema in Sardegna lui è coinvolto e ne esce perdendo 25 secondi a causa di una foratura, si riscatta sull'Etna dove è l'unico dei big che si muove. Il Blockhaus lo respinge ma i chilometri a crono sono dalla sua parte (le discese alpine no...)
Roberto Ferrari 6: non è il velocista di punta dell'Uae Emirates ma coglie alcuni piazzamenti di rilievo e salva insieme a Visconti (6: uno strappo decisivo non lo si prende mai in quarta posizione in un gruppo di 4...) l'onore dell'Italia.
Stephen Kruijswijk 5: non sembra quello dello scorso giro d'Italia e sul Blockhaus perde tanto. La novità per lui è aver perso nulla nelle tappe mosse e adesso nelle tappe alpine si potrà sbizzarrire.
Sky 4: lanciano Mikel Landa a caso nella tappa di Peschici, poi arrivano al Blockhaus per schierare il loro trenino: peccato per la moto che li fa deragliare e distrugge le ambizioni di classifica di Landa e mette in grande difficoltà Thomas. Portare un velocista per le tappe più facili?
BMC 3: li salva Silvan Dillier ma le loro ambizioni di classifica durano 2 salite: Teejay Van Garderen prende una cotta incredibile sul Blockhaus ed esce di classifica. Fa comunque meglio del compagno Rohan Dennis che cade nella tappa di Cagliari a causa del vento e si ritira.
Bardiani, Willier, CCC, Gazprom 2: In questa prima settimana stanno facendo di tutto per confermare la frase: "Non c'erano e se c'erano dormivano". Livello imbarazzante. Ma chiamare l'Androni di Bernal era tanto difficile?
Moto del Blockhaus 1: fermarsi a bordo strada durante una tappa del giro è già da pazzi, fermarsi alla base di una salita e quindi con il gruppo a tutta è da matti, fermarsi e non segnalare la posizione è da folli. Landa, Thomas, Yates, Rosa e Keldermann si stanno ancora chiedendo il perchè.
Pirazzi e Ruffoni 0: mettono la presentazione del giro in ombra a causa della loro "intelligenza". Nel 2017 ancora con il doping? Ma quando lo si capirà che si fa del male a se stessi, alla squadra e a tutto il mondo delle 2 ruote in generale?