Fino a qualche giorno fa erano solo voci, indiscrezioni, rumors. Ora invece è ufficiale: Nairo Quintana parteciperà all'edizione numero cento del Giro d'Italia, in programma nel prossimo maggio, per poi provare l'assalto alla doppietta con il Tour de France (impresa riuscita per l'ultima volta a Marco Pantani, nel 1998).
Ad annunciarlo, lo stesso scalatore colombiano in forza alla Movistar, in un'intervista concessa a un quotidiano del suo paese, El Tiempo: "Sì, è già tutto definito - le parole del vincitore dell'ultima Vuelta a Espana - nel 2017 il Giro d'Italia celebrerà la sua centesima edizione: una motivazione particolare per convincermi a partecipare, un momento speciale, un'occasione ideale per tornare al Giro. E' una corsa che ho già vinto (nel 2014, ndr), perchè non provarci ancora? L'obiettivo rimane il Tour de France, ma affronterò il Giro con grande determinazione e voglia, soprattutto insieme a una grande squadra: vedremo cosa riusciremo a fare. Sarebbe bellissimo vincerlo, anche se abbiamo già in programma il Tour. Proverò a fare del mio meglio, ma allo stesso tempo avrò l'obiettivo di arrivare alla Grand Boucle nelle migliori condizioni possibili". Niente Vuelta a Espana dunque per Quintana, che a Madrid aveva trionfato lo scorso settembre davanti al grande rivale Christopher Froome: "La Vuelta non è nei miei programmi per il 2017, sarebbe troppo complicato correrla con tutti gli impegni che avrò in primavera. Direi che correre nella stessa stagione Giro e Tour sia più che sufficiente. Comincerò a prepararmi già da gennaio in Spagna, dove correrò poi a partire da febbraio. Quest'anno il Tour ha un percorso particolare, con meno montagna rispetto alle ultime stagioni. E' stato disegnato per avere più corridori che possono ambire al podio: sarà una corsa più aperta, senza troppi chilometri a cronometro, dove io avrei perso sicuramente del tempo".
Quintana passa poi ad analizzare il suo 2016: "E' stata la miglior stagione della mia carriera, solo una volta non sono salito sul podio e mi sono ritirato solo al Gran Premio Indurain. Sono soddisfatto, al Tour ho lottato per vincere ma non ce l'ho fatta, alla Vuelta invece ci sono riuscito. In Spagna ho chiuso un anno sensazionale, è stato il coronamento di una grande stagione. Terzo posto al Tour? E' stato un buon piazzamento, perchè per le condizioni in cui ero avrei anche potuto non partecipare. E' stato un momento difficile, e la superiorità del Team Sky si è mostrata evidente, ma ho ottenuto comunque un podio in una corsa come il Tour de France: motivo d'orgoglio per me. Purtroppo non ero al top, a causa di problemi di allergia, ma stiamo lavorando per far sì che nel 2017 mi possa presentare alle corse in perfetta forma. Sfortunatamente non è qualcosa che passa da un giorno all'altro, non esiste una medicina per prevenirle, ma mi sto allenando per fare in modo che il mio corpo sia più forte nel caso dovessero tornare. Comunque sono tranquillo, soddisfatto per il mio 2016, ho dato tutto e quindi non ho rimpianti di sorta. E non dimentico che ho vinto anche il Giro di Catalogna, il Giro di Romandia e la Ruta del Sol, corse prestigiose con avversari molto forti. In una di queste gare ho battuto Froome, in un'altra Contador, ho lottato come sempre con i francesi: ecco perchè è un orgoglio vincere brevi corse a tappe, anche se i miei veri obiettivi restano altri".