Ha ufficialmente detto sì ieri al progetto sportivo della Trek – Segafredo, Alberto Contador è pronto a correre un altro anno in gruppo con un solo obiettivo in testa: vincere il Tour de France. Il campione spagnolo non vuole arrendersi, anche se le ultime apparizioni alla Grand Boucle non sono di certo state fortunate e la carta d'identità recita 34 anni il 6 Dicembre. La motivazione, come detto, è chiara, e la ribadisce una volta di più Contador in persona tramite le pagine della Gazzetta dello Sport: “Non continuo a correre per soldi, non ne ho bisogno. E non continuo perché altrimenti non saprei che cosa fare a casa. Mi muove il divertimento che ancora provo a pedalare. E la certezza, non la sensazione, di poter ancora competere al massimo livello. Sono ambizioso. Voglio vincere. È la mia natura”.
Il 2016 di Alberto Contador non è stato un grande anno, ma proverà a vincere qualcosa di importante con le ultime gare in Italia, soprattutto Il Lombardia. L'annata del campione di Pinto si può dividere in due: “La prima parte, molto buona. Ho perso la Parigi-Nizza e la Volta Catalunya per 11 secondi in tutto! Ma poi ho vinto i Paesi Baschi, e fatto un buon Delfinato verso il Tour”. Alla Grand Boucle però si è rovinato tutto: due cadute e ritiro sui Pirenei. Per il Pistolero sono ormai molte le cadute negli ultimi anni, soprattutto in Francia, ma lo spagnolo non ha nulla da rimproverarsi: “Non ho rimpianti, né penso che avrei potuto fare cose diverse. Come alla Vuelta, quando verso il traguardo mi hanno travolto corridori che erano lì anche se non avevano possibilità di vincere in volata. O al Tour, nel giorno in cui non per colpa sua mi è finito addosso Tony Martin. Alla Vuelta non sono arrivato con la base di lavoro necessaria, dopo il ritiro dal Tour. Ho fatto quello che ho potuto, devo accettare il quarto posto”. Contador però non vuole demordere e vuole conquistare il suo primo Tour post-squalifica e per farlo ha scelto la Trek – Segafredo: “Ottimi corridori, ottimo staff, ottimi materiali. Credo sia la decisione migliore che potessi prendere. Si tratta di un gruppo internazionale, con atleti competitivi su ogni terreno e non solo in montagna. Non vedo l’ora di cominciare”.
Nonostante la nuova squadra abbia uno sponsor italiano, Contador difficilmente sarà al via del Giro numero cento: “Il calendario lo studierò con attenzione assieme al team. Ancora non conosciamo i percorsi. Devo dire che arrivare al massimo livello al Tour dopo aver lottato al Giro è molto complicato. L’ho provato in più di una occasione. In questo momento, sono onesto, non vedo facile una mia partecipazione al Giro. Ma non si sa mai”.
Alla Trek -Segafredo, Contador sarà monitorato da Ivan Basso che seguirà prevalentemente i giovani, anche se c'è da scommettere che al Tour de France non lascerà da solo il fuoriclasse di Spagna.