Oggi pomeriggio Nairo Quintana potrà godersi in maglia rossa la passerella finale di Madrid, la ventunesima e ultima tappa di una Vuelta a Espana emozionante per l'intero arco delle tre settimane di corsa. Il colombiano della Movistar si prende così la rivincita su Chris Froome, il kenyano bianco del Team Sky vincitore del Tour de France, costretto ad arrendersi ieri sull'Alto de Aitana.
Intervistato all'arrivo, Nairo non nasconde la sua gioia: "Forse il Giro d'Italia di due anni fa fu più difficile da vincere - dichiara la maglia rossa - perchè all'epoca non ero in gran forma per via di qualche infortunio. Ricordo che dalla seconda settimana in poi fu davvero dura per me. Anche in questa Vuelta ci sono stati momenti difficili, ma li ho superati grazie all'aiuto dei miei compagni di squadra. Froome mi ha attaccato più volte, sia a inizio tappa, poi in discesa e infine in salita. Gli sono arrivato davanti, se si è offeso gli chiedo scusa, attualmente è il mio rivale più forte. Quest'anno avevo preparato bene il Tour - prosegue Quintana - poi in Francia non sono riuscito a dare il meglio di me a causa di un'allergia. Non sono andato alle Olimpiadi, è stata una delusione, ma si è rivelata una scelta azzeccata, perchè sono arrivato qui riposato e pronto per vincere. Il ciclismo colombiano sta vivendo un momento magnifico. Oggi Chaves ha dato tutto, sono contento per lui, anche se mi spiace per Contador. Peccato che Miguel Angel Lopez dell'Astana si sia dovuto ritirare a inizio Vuelta, siamo tutti corridori giovani, rappresentiamo il futuro della Colombia. Non ho ancora programmato la prossima stagione, ci sarà da lottare con Froome, Chaves, Nibali, Aru e Contador. Con la Movistar ci faremo trovare pronti. Battere Froome in una corsa di tre settimane è motivo di orgoglio per me. Oggi non volevo lasciargli neanche un metro. I suoi attacchi sono terrificanti. Ho preso fiducia dopo la vittoria di Lagos de Covadonga, ora mi godo la vittoria".
Eppure dal Team Sky si fa fatica a riconoscere la sconfitta, con Froome che pubblicamente fa i complimenti a Quintana, ma dietro le quinte si mostra molto infastidito per lo sprint finale della maglia rossa, sottolineato con un applauso sarcastico all'arrivo. "Quintana non ha classe", dicono gli uomini in nero, mentre il britannico avverte che tornerà alla Vuelta il prossimo anno, ma con lo squadrone del Tour. Dopo tre secondi posti a Madrid, Froome vuole portarsi a casa un altro grande giro: sfida lanciata per il 2017.
Ancora diverso lo stato d'animo di Alberto Contador, scalzato dal terzino gradino del podio da Esteban Chaves: "Oggi pensavo che la Movistar mi avrebbe dato una mano in cambio dell'azione che avevo fatto insieme a loro nella tappa di Aramòn Formigal, ma non è stato così. In corsa ho anche parlato con Valverde, ma non mi hanno aiutato a inseguire Chaves. Un peccato, perchè domenica scorsa loro approfittarono della situazione che io avevo creato. Dalle sconfitte si impara sempre qualcosa, e in questa Vuelta ho capito che devo muovermi solo in certi momenti. Senza una squadra forte al mio fianco, come la Movistar o il Team Sky, bisogna correre in maniera diversa. I miei compagni hanno provato a supportarmi, ma in salita non sono stati sufficientemente competitivi. Io ho sbagliato a non seguire Chaves, ma mancavano molti chilometri al traguardo. Ora ho perso sia la Vuelta che il podio, ma sono abituato a lottare per il primo posto, ecco perchè questo podio sfumato pesa di meno. Anche se mi sarei sentito meglio a stare tra i primi tre domani a Plaza Cibeles. Complimenti a Quintana, Froome, e soprattutto a Chaves e alla tattica della Orica-BikeExchange. Nel 2017 tornerò con più fame che mai".
Al settimo cielo proprio Esteban Chaves: "Sono emozionato, è stata una tappa epica, Damien Howson mi ha aiutato tantissimo, rappresenta il nostro spirito di squadra. Grazie a loro sono sul podio. Durante questa Vuelta ho confermato quanto avevo promesso lo scorso anno e ho dimostrato che posso lottare con i migliori. Nel 2017 dovrò continuare così".