Nairo Quintana si scuote. Un urlo liberatorio, una sorta di catarsi dopo un Tour nella penombra. La frullata di Froome è il preambolo al contrattacco del colombiano. Quintana è solo, ha una pedalata fluida, sembra non patire le pendenze arcigne. Rifila una pesante spallata ai rivali, mette in scacco la concorrenza e stravolge la classifica. Ora, Quintana è in maglia roja, alle sue spalle Valverde. Quest'oggi, la Vuelta propone un altro interessante banco di prova. Da cacciatore a preda, da angelo della montagna a intelligente osservatore. Dopo l'Alto de la Camperona, ascesa terrificante nei chilometri conclusivi, una tappa più lineare, con diverse asperità, a pendenza regolare.
Si parte da Cisternia, con il gruppo che incrocia, fin dai primi colpi di pedale, un terreno impervio. Salita per alcuni chilometri, prima di un falsopiano utile ad avvicinarsi alle rampe dell'Alto de San Isidro, colle di seconda categoria, lungo 11km, ma con tratti quasi pianeggianti. La pendenza media è del 3%, nessun problema quindi per il gruppo.
In vetta, picchiata verso la seconda parte di corsa, la più interessante. Gli ultimi 65km propongono quattro Gpm e un traguardo volante. Si parte con l'Alto de San Emiliano - terza categoria, 6.2km, 4.7% di pendenza media - a seguire l'Alto de San Tirso - terza categoria, 5.1km, 3.9% pendenza media - e l'Alto de la Manzaneda, terza categoria, 3.6km, 6.9% di pendenza media.
Chiude la tappa, l'Alto del Naranco, punto d'arrivo in quel di Oviedo. Qui la selezione finale tra gli uomini di classifica, l'occasione per scalfire la solidità della Movistar. Froome, Contador, Chaves, chi può giocare d'azzardo? Attenzione poi alla posizione di Valverde, secondo nella generale a una manciata di secondi da Quintana. Semplice gregario o spadaccino in grado di affilare la spada?
Il percorso