La storia si interseca con le storie. La Parigi - Nizza regala - nel suo momento ultimo - l'emozione più bella. L'occhio corre veloce, insegue sfumature ed espessioni, specie quando la strada si alza e offre ai protagonisti l'occasione per accendere una fiammella alimentata da una classifica incerta. 

Dalla fuga di giornata - corposa - esce gigante Tim Wellens - belga della Lotto Soudal - è lui l'eroe di giornata, lui che parte da lontano insieme ad altri avventurieri e resiste fin sul traguardo, quando in volata ha la meglio su cavalli di razza come Contador e Porte. 

Contador, parlare del cavaliere di Pinto trasporta il ciclismo ai confini dell'epica, sbiadisce le immagini attuali e trasforma in un dipinto antico le fatiche di oggi. Contador è un corridore d'altri tempi, catapultato nella realtà attuale, ha il senso della sfida, ama lo spettacolo, il rischio. Caratteristica che accomuna i campioni, non accetta la sconfitta. Ribaltare la Parigi - Nizza, determinata dai risultati d'esordio, non è impresa semplice, non può essere il Col d'Eze a segnare la resa di Thomas, serve qualcosa di speciale. La stoccata parte secca sulla Cote de Peille, è il penultimo Gpm di giornata, Alberto attacca, danza, splendido.   

Il britannico Thomas ha il volto preoccupato, perché l'affondo di Contador altera il naturale equilibrio del Team Sky, è una nota che esula dallo spartito di corsa, occorre ri-organizzarsi e i neri scelgono una via conservativa, siamo d'altronde lontani dall'epilogo. Contador guadagna, è un angelo della montagna, lì sui tornati rilancia, e rilancia ancora. 

Contador all'attacco

Soffre, quando in vetta deve fronteggiare un tratto non favorevole, per chi preda vede riemergere il lupo. L'aiuto di Trofimov e Kiserlovsky (nel piano Tinkoff tutta la sagacia dello spagnolo) non respinge i guardiani di Thomas, Henao è straordinario e Contador viene inghiottito ai piedi del giudice finale, il col d'Eze. 

Un rimbalzo riporta il gruppo nell'inferno della fatica. Salita, ancora, la sesta di giornata, con l'acido lattico che frena l'incedere delle gambe, con i chilometri che si moltiplicano, le braccia che si piegano sul manubrio, in un'azione non più naturale, si procede ormai per inerzia. Via, ancora. Contador. Richie Porte risponde, senza esagerare, seduto, si mette in scia. Alberto va, va, 35", ora può vincere, non fosse per quei 15 km che separano la cima dell'ascesa dall'arrivo. Lì forcing terribile, non solo del Team Sky, c'è Gallopin, in tanti sputano sangue per riprendere chi guida. 

Davanti le braccia alzate di Wellens, poi Contador e Porte. Thomas è a 5 secondi, salva la maglia gialla. Il podio, il gradino più alto del podio, è suo. Sorriso evidente, Porte è al terzo posto della generale, anche lui si dice soddisfatto. Contador nel mezzo, lui è scuro in volto, i grandi conoscono una sola parola, vittoria.  

Il podio della Parigi-Nizza

Il percorso dell'ultima tappa:

L'arrivo della settima tappa:

ORDINE D'ARRIVO

  Nome Naz. Team Età Tempo
1 Tim WELLENS BEL LTS 25 3:16:09
2 Alberto CONTADOR VELASCO ESP TNK 34 +0
3 Richie PORTE AUS BMC 31 +0
4 Tony GALLOPIN FRA LTS 28 +5
5 Simon YATES GBR OGE 24 +5
6 Arnold JEANNESSON FRA COF 30 +5
7 Rui Alberto FARIA DA COSTA POR LAM 30 +5
8 Jesus HERRADA LOPEZ ESP MOV 26 +5
9 Romain BARDET FRA ALM 26 +5
10 Jon IZAGUIRRE INSAUSTI ESP MOV 27 +5
11 Geraint THOMAS GBR SKY 30 +5
12 Ilnur ZAKARIN RUS KAT 27 +5
13 Sergio Luis HENAO MONTOYA COL SKY 29 +10

La generale: