La Vuelta accende gli appassionati delle due ruote, ma a pochi giorni dalla partenza della corsa spagnola - cronosquadre da Puerto Banus a Marbella - un nuovo caso di doping sconvolge il mondo del ciclismo e sotto i riflettori finisce un altro alfiere italiano.
Il Team Katusha, azzoppato dal caso Paolini, si ritrova a un passo dal baratro, dopo
Per Caruso, non la prima incertezza in carriera - fermato 6 mesi per l'assunzione di nandrolone nel 2003, ai tempi della Once - senza dubbio l'ultima. A 35 anni, con alle porte una pesante squalifica, l'esperto ciclista vede avvicinarsi il crepuscolo, un tramonto nero che oscura i risultati
Variazioni sul passaporto biologico, da qui la decisione di ri-analizzare il trascorso, di far chiarezza sul passato dell'atleta. I risultati confermano i dubbi, Caruso positivo. 10 anni, questo il termine per scovare furberie di un tempo lontano. Ripulire l'immagine del ciclismo è impresa difficile, ma l'aria che si respira oggi è ben diversa.
L'Epo di Caruso, come detto, si accosta all'affaire cocaina di Paolini, e complica il futuro della Katusha. Il Team rientra nel Movimento per il ciclismo credibile e rischia ora di veder compromessa la partecipazione
Per il ciclismo italiano, il quarto caso nel giro di pochi mesi. I "celebri" Paolini e Caruso si affiancano ad Apollonio e Taborre. Non un bel biglietto da visita.