Le prime due giornate pirenaiche di Vincenzo Nibali potrebbero aver segnato una svolta non solo nel Tour de France 2015, ma anche per il prosieguo della sua carriera nel team kazako dell'Astana Procycling. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano spagnolo AS, il grande capo della squadra azzurra Alexandre Vinokourov, furioso per le prestazioni del messinese in questa edizione della Grand Boucle, avrebbe già comunicato al suo corridore di ritenere conclusa la loro collaborazione, indicando in Jacob Fuglsang il nuovo capitano per la seconda metà della corsa gialla.
"Il bilancio della prima settimane e delle due tappe pirenaiche può essere definito solo con una parola: disastro", le parole di Vino dopo l'arrivo di ieri sul Col du Cauterets, dove Nibali ha accusato altri 50 secondi di distacco dal gruppo del leader della corsa Chris Froome. "Vincenzo ci costa molto, gli chiediamo di più", la stilettata poco elegante del kazako che non avrebbe intenzione di tenere sotto contratto lo Squalo dello Stretto sino al 2016, scadenza naturale dell'accordo con l'Astana. AS rivela anche che Nibali sarebbe a sua volta estremamente deluso dalle espressioni utilizzate dal suo dirigente, ricordando come abbia sempre lavorato in favore del team, esponendosi anche in momenti molti difficili come ai tempi del caso sulla concessione o meno della licenza ProTour.
Non è la prima volta che Vinokourov spara a zero su Nibali. Già alla vigilia del Tour dello scorso anno aveva lamentato un rendimento inferiore alle attese da parte del suo corridore, salvo dover ricredersi sul podio dei Campi Elisi a Parigi dopo il trionfo del ciclista italiano. Ora la situazione è cambiata, Nibali è uno dei pochi atleti della storia di questo sport ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri (unico italiano a riuscirci insieme a Felice Gimondi) e non può accettare un trattamento del genere da parte del manager del suo team che ogni giorno continua a rincarare la dose di critiche e invettive. "Vincenzo avrebbe bisogno di un buon meccanico, qualcosa si è rotto nella sua testa - le parole pronunciate dopo l'arrivo a La Pierre Saint-Martin - non riesce nemmeno a tenere le ruote dei suoi gregari".
Qualcuno ha provato a interpretare le dichiarazioni di Vinokourov come uno sprone per un ragazzo orgoglioso come Nibali e la scelta di Fuglsang come nuovo capitano come mossa tattica per confondere gli avversari. Ma stavolta potrebbe non esserci spazio per dietrologie o retroscena: il rapporto tra i due è ai minimi storici, senza che sembrino sussistere margini per ricucire lo strappo. L'Astana esige che uno dei suoi corridori vinca almeno uno tra Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta a Espana. Il primo obiettivo è già sfumato, con Aru e Landa finiti dietro Alberto Contador nella corsa rosa, il secondo è virtualmente andato, mentre si fa strada adesso l'ipotesi di un Nibali alla partenza della Vuelta, per rimediare a una stagione obiettivamente difficile.
A meno che non sia proprio il corridore siciliano a voler chiudere prematuramente la sua avventura - assai tribolata peraltro - all'Astana, mettendosi sul mercato e lasciando i kazaki nella difficoltà di trovare un nuovo leader tecnico per le grandi corse a tappe. I numerosi casi di doping che hanno coinvolto il team di Vinokourov negli ultimi mesi hanno infatti reso meno appetibile per corridori di alto livello la destinazione Astana che, dopo un Tour fallimentare, potrebbe dover fare i conti con un futuro ancor più complicato.