Il Tour de France entra, definitivamente, nel vivo. La carovana, reduce dall'unica prova individuale contro il tempo - i 13.8 km di Utrecht - affronta un percorso disegnato per esaltare le numerose ruote veloci presenti in gruppo.
Si riparte da Utrecht, per giungere, 166 km dopo, a Zélande, provincia dei Paesi Bassi. Lungo il tracciato non è posta alcuna difficoltà altimetrica. La strada è completamente pianeggiante e favorisce quindi il controllo della corsa.
Il traguardo volante si trova a Rotterdam (km 80.5), mentre sull'arrivo di Zélande si assegna la prima maglia verde, la seconda per importanza al Tour. Sagan punta a colorare la divisa della Tinkoff, ma i rivali sono di caratura assoluta. Manca Marcel Kittel, ma il campo partenti è di prim'ordine.
Cavendish, Kristoff, Greipel, Degenkolb, Démare, senza dimenticare Bouhanni, a un passo dal forfait, ma presente al via della rassegna in giallo. Lotta aperta, senza escludere corridori come Matthews, in grado di approfittare dei favori della sorte.
Volata probabile, non scontata, perché il finale, con lo splendido contorno del Mare del Nord, annuncia insidie. Si attende il vento, con il rischio tangibile di dover gestire le bizze del meteo. Il Tour si può perdere anche in pianura, massima allerta quindi anche per gli uomini di classifica. Contador è maestro nell'utilizzare le "offerte" della strada.
Rohan Dennis, dopo la crono, è in maglia gialla, Vincenzo Nibali il primo tra i grandi favoriti, sensazioni d'apertura. Oggi, a Zélande, il secondo responso.