Tra i fantastici quattro favoriti per la vittoria finale del Tour de France edizione 2015, il colombiano Nairo Quintana, 25 anni compiuti a febbraio, è senza dubbio il corridore che si è nascosto di più durante il percorso di avvicinamento alla Grand Boucle. "Temo particolarmente Quintana perchè non lo conosco, non ho mai gareggiato con lui", ha dichiarato a "Il Giornale" il detentore dell'ultima maglia gialla Vincenzo Nibali, alla vigilia del campionato italiano su strada con arrivo a Superga, poi vinto dallo stesso corridore siciliano.
Il palmares del giovane Nairo fa già invidia a molti tra i suoi colleghi più esperti. Secondo al Tour 2013 dietro Chris Froome (assoluta rivelazione di quell'edizione), vincitore del Giro d'Italia 2014 con arrivo in maglia rosa a Trieste, Quintana ha adottato nel 2015 un low profile sconosciuto ai suoi rivali, non prendendo parte al Giro del Delfinato nè al Giro di Svizzera, ma presentandosi esclusivamente alla Route du Sud, breve corsa a tappe vinta da Alberto Contador, evidentemente non sazio dopo le fatiche di maggio sulle strade d'Italia. Dalla caduta nella cronometro della Vuelta dello scorso anno a Borja, con conseguente ritiro, Quintana ha dato prova delle sue ancora indefinite qualità alla Tirreno-Adriatico di questa stagione, vinta in virtù di una bella azione sul Monte Terminillo. Da lì in poi una sorta di eclissi per il colombiano, temutissimo dai pretendenti alla maglia gialla anche per le poche energie spese durante il 2015.
Il Tour de France che parte domani da Utrecht con una cronometro individuale di 13.8 km presenta un percorso estremamente adatto alle caratteristiche del corridore della Movistar. Pochi chilometri contro il tempo (specialità nella quale Quintana ha comunque già dimostrato di poter competere a buoni livelli) e ben sei arrivi in salita, terreno di caccia preferito del sudamericano, pronto a mettere alle corde i suoi avversari più pericolosi, da Nibali a Froome, passando per Contador. Antipersonaggio per eccellenza, il venticinquenne da Combita gode di un'esposizione mediatica infinitamente inferiore a quella cui sono sottoposti proprio Froome e Contador, e anche rispetto a Vincenzo Nibali la pressione nei suoi confronti è relativamente bassa, soprattutto a causa della sua giovane età. Difficile immaginare un Quintana ai margini della Grand Boucle di questo luglio che si annuncia torrido e intenso. Al contrario, molti, tra analisti e commentatori, pronosticano un Tour da protagonista per il colombiano, atteso sui Pirenei e sulle Alpi a scatti secchi e decisi, non solo per conquistare successi parziali, ma per salire su uno dei tre gradini del podio di Parigi.
Scelta consapevole o meno, quella di nascondersi non ingannerà di certo i suoi avversari diretti nella battaglia per la maglia gialla, ben consapevoli della forza di Quintana, tra l'altro ottimo fondista in grado di dare il meglio di sè nella terza settimana dei grandi giri . Lo sa bene Christopher Froome, che fu staccato solo dal colombiano nel Tour de France 2013 nella tappa con arrivo in quota ad Annecy. Non lo ignora Alberto Contador, suo recente rivale alla Route du Sud. E a giudicare dalle parole di Vincenzo Nibali, nessuno in gruppo sottovaluterà le doti del colombiano, forse defilato in un'immaginaria griglia di partenza della Grand Boucle, ma pronto a prendersi la scena appena il percorso glielo consentirà.