Ivan Basso è un campione gregario. Ha vinto, tanto, poi ha accettato una nuova dimensione. Quando le gambe hanno perso smalto, brillantezza, Basso si è posto in seconda fila, ha accettato un ruolo diverso, al fianco di Contador. Il carisma di Alberto ha contagiato Ivan, che da leader si è trasformato in prezioso consigliere. Nel vorticoso incedere della corsa, l'apporto di uomini d'esperienza è decisivo. Contador ha preparato con cura maniacale il Giro, si è allontanato dalla strada insieme a Basso, per apparire nuovamente all'alba della corsa in rosa.
L'avvicinamento al Tour è stato per forza di cose diverso. Le tre settimane in rosa hanno incenerito ogni energia fisica e mentale, serviva quindi uno stacco importante per ricaricare batterie erose da rivali e chilometri. Qualche sprazzo di salita alla Route du Sud, la ruota di Alberto davanti a quella di Quintana.
Basso è stato l'ombra di Contador, ha seguito Alberto, quando le forze lo hanno permesso, lo ha protetto, ascoltando le parole del Capitano, che a sua volta ha fatto affidamento sul ragazzo di Gallarate.
Ora il Tour, alla Tinkoff si punta su altre frecce, Majka e Kreuziger, i due scudieri di Contador sulle rampe di Francia. Sagan, la scheggia impazzita chiamata ad alterare la corsa. Ma Contador alza la mano, Alberto vuole Ivan, anche alla Grand Boucle. Ivan Basso sale nuovamente in sella, dopo il Giro c'è il Tour. Tre settimane ad alta velocità, dal rosa italiano al giallo francese.
Un ruolo diverso, l'ennesimo di una lunga carriera. Bennati, Tosatto, Basso, una frangia azzurra copre Contador. Un lavoro primario, nella fasi di pianura e di media montagna, un compito da svolgere con attenzione nei chilometri che accompagnano la corsa alla fase decisiva.
"Al Tour avrò un ruolo diverso, che potrò svolgere al meglio, più di fatica che di rifinitura. In salita ci penseranno Majka e Kreuziger ad aiutare Alberto. La Tinkoff è una squadra bilanciata tra esperienza e forza atletica. Bennati sarà importantissimo, lui è una garanzia totale".
"Al Tour la testa può fare la differenza più delle gambe. Il Tour è una corsa dallo stress travolgente, dal primo all'ultimo metro. Appena parti, senti quello dietro che ti appoggia le leve dei freni nelle natiche, se non sei più che portato ti finisci in un secondo".
Il più forte è Contador, ma Nibali è un avversario pericoloso "Alberto ha vinto la Vuelta 2014, il Giro, la Route du Sud. Nibali è un grande. L'ho visto benissimo al Tricolore. Ha maturato la capacità di preparare al meglio i grandi appuntamenti. Lo metto sullo stesso piano di Froome e Quintana".
Ivan Basso in regia, Alberto Contador sulla scena, la strana coppia sbarca in Francia.
Fonte dichiarazioni Gds