Il Giro del Delfinato, tradizionale appuntamento a tappe di una settimana tra le strade dell'Alta Savoia che si concluderà domani, ha offerto anche quest'anno interessanti indicazioni sui protagonisti dell'edizione 2015 del Tour de France. Collocato in calendario in un momento strategico della stagione, il Criterium du Dauphinè ha ormai soppiantato il Giro di Svizzera come evento ideale per la preparazione della Grand Boucle. Quest'anno vi hanno preso parte corridori del calibro di Vincenzo Nibali, Christopher Froome, Alejandro Valverde, Tejay Van Garderen e l'ex iridato portoghese Rui Costa, costituendo una lista di partenza di altissimo livello per una breve corsa a tappe.
Diversa la preparazione di Alberto Contador, reduce dal trionfo nel Giro d'Italia poco meno di due settimane fa, che si sta dedicando a recuperare energie fisiche e mentali per la realizzazione di una doppietta che non riesce a nessuno dal 1998 (ultimo a completarla è stato Marco Pantani). Il Delfinato che va concludendosi ha offerto spunti apparentemente contraddittori. Vincenzo Nibali, vincitore della scorsa edizione del Tour, ha dato spettacolo in salita, sino ad arrivare a vestire la maglia gialla di leader della classifica generale, salvo staccarsi in altre occasioni allo scopo di trovare il proprio ritmo in vista del mese di luglio. Il britannico Chris Froome, da molti considerato il vero favorito della prossima edizione della Grand Boucle, è invece ancora in corsa per la vittoria finale del Delfinato, avendo mostrato di essere già in possesso di una buona condizione, caratterizzata dal suo tipico modo di pedalare con estrema agilità.
Valverde e Van Garderen sembrano al contrario poter ricoprire il ruolo di outsider di lusso, seppur con prospettive diverse. Lo spagnolo, reduce da una grande campagna sulle Ardenne, non è più competitivo come un tempo nelle grandi corse a tappe, mentre l'americano deve ancora dimostrare di poter reggere sulle grandi salite del Tour e su pendenze dure come quelle dei tapponi alpini e pirenaici. Molto più defilato il colombiano Nairo Quintana, maglia rosa a Trieste nell'edizione 2014 del Giro d'Italia, che ha deciso di nascondersi rispetto al resto dei pretendenti. Ma in tanti sono pronti a scommettere che il più forte in salita potrebbe essere proprio il corridore della Movistar.
Il tracciato del Tour 2015 è più duro rispetto alle consolidte abitudini dell'organizzazione. Dopo una prima settimana senza montagne, dedicata alle ruote veloci e con la sola incognita della quarta tappa sul pavè della mitica Roubaix, il percorso offre successivamente una solo cronometro individuale di una trentina di km e sette frazioni di alta montagna, di cui cinque con arrivi in salita. Prima i Pirenei e poi le Alpi decreteranno il trionfatore sui Campi Elisi, con l'attesissima ultima tappa con ascesa all'Alpe d'Huez.
Un percorso così selettivo e privo di cronometro monstre, favorisce senza dubbio Vincenzo Nibali e Nairo Quintana, meno attrezzati rispetto a Contador e Froome nelle individual time trials. Il Nibali che esce dal Delfinato sembra ricordare quello dello scorso anno, arrivato in condizioni ideali all'appuntamento clou dell'anno e capace di stravincere il Tour, anche approfittando dei ritiri di Froome e Contador. Il britannico è intenzionato a riprendersi la maglia gialla indossata a Parigi nel 2013, mentre Contador potrebbe partire defilato nei pronostici della vigilia, pur essendo il più grande corridore da corse a tappe degli ultimi anni.
Ancora una volta il Tour de France si conferma l'evento per eccellenza del calendario ciclistico internazionale, competizione su cui ruota buona parte della stagione dei migliori corridori al mondo, tutti intenzionati a soffiare a succedere a Nibali nell'albo d'oro della Grand Boucle.