27 km, non pianeggianti, ma comunque privi di significative difficoltà, poi un salto verso l'alto. Si iniziano a percorrere i tornanti che conducono al Col de Tamè, 8.5 km al 6,4%. Da qui al traguardo, posto a Saint-Gervais Mont Blanc, quasi unicamente salita e discesa.
Dopo aver scollinato al primo Gpm, si scende rapidamente verso Faveges per poi approcciare il Col de la Forclaz, 1° categoria, 8.1 km al 7,8%. Venti km frastagliati portano il gruppo al Col de la Croix Fry. Siamo intorno al km 100 e può essere qui lo snodo decisivo della tappa, perché in rapida sequenza arriva anche il Col des Aravis, 3° categoria, 4.3 km al 5,8%.
Siamo a 1487 metri. Al termine della discesa, una contropendenza spinge verso Megéve, ma è lungo le rampe della Cote des Amerands che la strada sprigiona l'odore della battaglia. 2.7 km soltanto, ma sopra l'11%. A chiudere, l'ascesa conclusiva che porta a Saint Gervais. 7 km al 7,7%, con il chilometro finale creato ad arte per tagliare le gambe.
La botta inflitta ai rivali, ieri, da Nibali riecheggia nell'aria, ma il Delfinato è aperto a più soluzioni, attenzione quindi alla voglia di riscatto di Van Garderen e Froome e alla furbizia di Valverde.
Rui Costa, Bardet e Intxausti rappresentano soluzioni alternative, ma da non sottovalutare.