Dal Nibali controllato, attento, quasi robotico di ieri, a quello entusiasmante, generoso, coraggioso di oggi. Verso Villars de Lans Vercors, il siciliano regala momenti di grande ciclismo. Scenario da tregenda, la pioggia si abbatte sul percorso e rende ulteriormente difficile una giornata già segnata da diverse ascese. Il banco salta presto, la fila in nero si sbatte per controllare la corsa, in attesa del segnale di Froome, ma Nibali sorprende tutti, vuol mettere a segno un colpo forte, capace di sprigionare un eco lontano.
L'attacco lungo la discesa della Col de la Croix Haute infiamma la corsa, esplosa poco prima sotto il fuoco dei favoriti, pronti a darsi battaglia, rinunciando così all'operato dei gregari. Restano i migliori, è faccia a faccia. Nibali, solo, rigato dalle gocce di pioggia, con lo sguardo proiettato in avanti. Il Col de Grimone e poi altra picchiata, arrivano Rui Costa, Valverde, Gallopin e Martin.
Nibali ha gambe, azzarda. Strappi continui, Martin, straordinario passista, paga, gli altri si accodano, in attesa della salita conclusiva, lunga poco più di 2 km. Dietro Yates si ribella alla sorte, Bardet vola a terra, Van Garderen si pone al comando del plotoncino, alla disperata ricerca di un appiglio, di una ruota amica. Froome non concede un cambio, soffre.
Tony Gallopin prova a sorprendere tutti e allunga in un tratto favorevole. Quando la strada volge all'insù, fucilata di Nibali, Valverde da un colpo di pedale poi si siede, Rui Costa reagisce, con intelligenza. Gallopin viene bruciato, appare fermo, al cospetto di Nibali. La maglia gialla è ormai sulle spalle, ma Rui Costa ferma in gola l'urlo di gioia dell'azzurro. Il portoghese rientra, Nibali piega la testa, stremato anche lui. Pugno sul petto e successo con indice rivolto al cielo per Rui Costa, Nibali è secondo, ma è una vittoria di proporzioni gigantesche.
Valverde si piazza terzo, a 38", davanti a Gallopin, poi Yates e Daniel Martin. Froome, dopo un attimo di cedimento, sul tentativo di Intxausti, ritrova la sua mulinata e recupera Van Garderen. Cade con onore l'americano, mai domo.
Nella generale, Nibali ha 29" su Rui Costa, 30" su Valverde. Van Garderen è a 42", Froome a 1'21". Nel cielo si diradano le nubi, la pioggia lascia spazio al sereno, Nibali illumina il Delfinato, segnali da Tour.