Il primo test in salita chiude la porta a molti dei possibili favoriti per la vittoria finale e scuote le certezze di personaggi di spicco in ottica Tour. Al Delfinato, lungo rampe attese anche alla corsa in giallo, Romain Bardet, rivelazione della scorsa Grand Boucle, fa saltare il banco sui tornanti del Col d'Allos, unica ascesa di 1° categoria, costruendo poi il successo nella discesa seguente. La salita verso Pra-Loup è una cronoscalata individuale, mentre dietro si scatena la lotta tra i grandi, con Froome che accende la corsa, mentre Nibali, Valverde e Purito alzano bandiera bianca in netto anticipo. Il britannico non riesce a chiudere i conti per la seconda piazza, perché arriva la reazione di Benat Intxausti e Tejay Van Garderen. Proprio l'americano trova nuova linfa per recuperare la ruota dell'uomo in nero e partire in solitaria verso il posto d'onore.

Van Garderen, al via in seconda posizione, per centesimi alle spalle del compagno Dennis, si porta al comando della generale, con 18" su Intxausti e 20" su Bardet. Scarponi, oggi il migliore degli italiano, ottavo , è quarto a 32". Froome paga una cronosquadre sottotono ed è a 41". Molto più indietro Nibali, 13°, subito dietro a Valverde, a 1'33".

La tappa odierna, Digne les Baines - Pra-Loup, prevede ben cinque Gpm, il più incisivo è il penultimo, il Col d'Allos, 14 km, vetta a 2250 metri, 5,5% pendenza media. 161 km che mettono alla frusta il gruppo, fin qui impegnato in uscite di "controllo", ma mai in alta montagna.

La fuga di giornata vede protagonisti nomi "noti" al Delfinato, Wellens e Teklehaymanot, già in evidenza nei giorni scorsi, guidano un gruppetto contenente anche Riblon, Serry, Courteille, Timmer e Sicard. La BMC non si danna l'anima, il vantaggio sale oltre i 5 minuti, ma all'avvicinarsi del Col d'Allos l'atmosfera cambia, perché i big decidono di giocarsi la tappa. Serry e Timmer sparano a salve, il Team Sky inonda la testa del gruppo e da dietro parte una selezione naturale. Mollema e Peraud lasciano il plotone, in difficoltà. Ripresi i fuggitivi, ecco Bardet.

Lo scalatore dell'Ag2r alza l'andatura prima del Gpm e in discesa mostra doti di coraggio straordinarie, lanciandosi in picchiata. Oltre 1 minuto il margine, ai piedi della salita conclusiva. Nibali non riesce a mantenere il passo dei migliori, così come Valverde, ai meno 2 è Froome a mulinare le gambe. Rispondono solo Intxausti e Van Garderen. Bardet giunge solo, corona un'impresa, a 36 secondi Van Garderen, terzo Froome, a 40.

Valverde e Nibali affondano a quasi 2 minuti, verso il Tour la strada è in salita.