Inizia, ufficialmente, quest'oggi il Giro del Delfinato, perfetto rodaggio in ottica Tour. Il percorso si presenta, come di consueto, affascinante, non manca, per gli uomini di classifica, il terreno per costruire qualcosa di importante. Diversi dubbi aleggiano attorno alla condizione dei papabili favoriti della prossima Grand Boucle.
Al Delfinato, si chiede quindi una risposta in merito ai progressi di Vincenzo Nibali e Chris Froome, senza dimenticare l'imperturbabile Quintana. Manca Alberto Contador. Chiusa la parentesi vincente al Giro, il Pistolero si prende un mese di riposo/allenamento per ricaricare le pile verso le strade di Francia. L'impresa è ardua, occorre quindi studiare nel dettaglio ogni "ritocco" di forma.
La tappa odierna, che prende il via da Ugine e termina, 131,5 km dopo, a Albertville, non presenta difficoltà di primo livello, ed è quindi adatta a ruote veloci in grado però di non soffrire eccessivamente gli strappi posti lungo il percorso. Sacha Modolo esce ingigantito dalla corsa in rosa, la Lampre è squadra perfettamente rodata per le volate, giusto quindi indicare l'azzurro tra i possibili vincitori di giornata. Le alternative portano a Mezgec e Bouhanni.
I primi problemi per il gruppo al km 17, Cote d'Esserts-Blay, 4° cat., vetta a 463 metri, a seguire il primo passaggio sulla Cote du Villard e, al km 40, la Cote du Cruet. Non si tratta di salite impegnative, si parla per lo più di veri e propri strappi a gittata limitata. Protagonista di giornata è proprio l'ascesa alla Cote du Villard, percorsa, dopo la prima volta, al km 36,5, in altri 5 momenti della tappa, l'ultima a 12 km dal traguardo. La pendenza è significativa, 8.7%, la lunghezza ridotta, 1.2 km. Può essere un trampolino di lancio.