Aspetti Modolo, spunta Ulissi. Sul traguardo di Fiuggi, una volata atipica, in leggera pendenza, un treno davanti, quello della Lampre-Merida, a mettere in fila il gruppo, tre atleti - Ferrari, Richeze, Modolo - a scandire il passo, poi di colpo, il nulla. Quando si sposta Richeze, Modolo si rialza, ma dall'altra parte della sede stradale, un colpo di cannone, Diego Ulissi si proietta verso l'arrivo, alle sue spalle Lobato si spreca nel tentativo di rimonta, ma lo sforzo massimo non basta. Gerrans completa il podio e precede Belletti, Battaglin, Colbrelli e Felline.
Al traguardo, senza ulteriori problemi, giunge Alberto Contador. Straordinario il lavoro della Tinkoff-Saxo, schierata a protezione del capitano nei momenti cruciali della tappa. Alberto resta in terza-quarta posizione a lungo, fino agli ultimi chilometri, evitando rischi inutili. Il dolore alla spalla rimane e preoccupa, ma la tappa odierna è un passo avanti verso la corsa in rosa, verso il recupero. Domani, in quota, il vero test.
264 km, da Grosseto a Fiuggi, la tappa più lunga del Giro, tanta pianura nella parte iniziale, un Gpm, di 4° categoria, Monterotondo, al km 184, poi su e giù, fin sul traguardo, un finale adatto a finisseur, più che a sprinter puri. La fuga parte, come di consueto, presto. Allungano Bandiera, Boem, Mihaylov e De Negri, il disavanzo supera i 9 minuti, la Tinkoff non forza, portando in carrozza Contador, ma il destino dei battistrada è scritto, quando entrano nella corsa le squadre delle ruote veloci. La Lotto lavora per Greipel, la Movistar per Lobato, la Lampre per più punte.
Il gruppo torna compatto ai meno 20, l'andatura sale vertiginosamente, l'Orica di Matthews si organizza, la strada si divide in tre settori - Sky, Lotto, Orica - ma nell'ultimo chilometro è la Lampre a prendere il sopravvento. Gerrans e Matthews si accodano al terzetto guidato da Ferrari, la svolta arriva però sul fronte opposto, con Ulissi che trova la sparata vincente. La squalifica e il ritorno, il successo sulle strade del Giro, un nuovo inizio.