Fabian Cancellara si prende la rivincita su Adriano Malori, Nairo Quintana gestisce il vantaggio e conquista la 50° edizione della Tirreno - Adriatico. A San Benedetto del Tronto va in scena l'ultimo atto della corsa italiana e il responso è quello atteso alla vigilia. Cancellara e Malori duellano a colpo di pedale contro il tempo, come nel prologo d'esordio, come lo scorso anno. Malori batte la locomotiva di Berna nei chilometri che introducono alla Tirreno, lo svizzero, in perfetta condizione in vista della Sanremo, visto davanti anche nei momenti duri della settimana dei due mari, risponde nei 10 km conclusivi.
Cancellara ferma il cronometro a 11'23", 4 secondi meglio del tempo fissato da Malori, terzo è il bielorusso del Team Sky Vasil Kiryienka. Sfida tra specialisti, perché il percorso non apre a possibili sorprese. Poche curve, rettilinei in cui sviluppare il massimo rapporto, scatenare sull'asfalto potenza e cavalli. Gli scalatori soffrono e lasciano qualcosa. Quintana, il leader della generale, si muove sulla bici, palesando la desuetudine all'esercizio, ma ha un margine rassicurante. Chiude con 12'18", il peggiore tra gli uomini di classifica, lascia 21" a Mollema, ma la corsa è nelle sua mani.
Il volo sul Terminillo vale la seconda vittoria per un non europeo - l'altra di Cadel Evans nel 2011 - alla Tirreno - Adriatico. Sul podio, con Quintana, Mollema, Team Trek, 11'57", e Rigoberto Uran. Il colombiano è la delusione di giornata. Confezione un 12'01" senza infamia e senza lode. La stanchezza affiora e Rigoberto Uran non riesce a scalzare Bauke Mollema dal secondo posto. Si difende Pinot, 11'56", discreto Alberto Contador, 11'54".
Questione di secondi, questione di attimi, un saluto alla corsa breve, intenso, spettacolare. Troppo lineare per creare scossoni, un aperitivo in vista della Sanremo, uno scontro frontale tra i grandi con vista Giro, in ottica Tour. Cala il sipario sulla Tirreno, Quintana è il padrone.