"Sentivo il corpo in prigione", le sensazioni che regala una prova diversa da tutte le altre, la fatica che si stringe attorno a ogni muscolo, che paralizza, quando il traguardo sembra a un passo. Rohan Dennis ce la fa, stabilisce il nuovo Record dell'Ora, superando l'austriaco Brandle. 52,491 km, questo il limite fissato dal campione di Adelaide, dopo la prova sostenuta in Svizzera, a Grenchen, nella giornata di ieri. 

Dennis torna al vecchio amore, la pista, per tentare una prova feroce, solitaria, in un impianto sempre simile a se stesso. Si gira, infinite volte, a tutta velocità, cercando di coprire il maggior spazio. Il tecnico a bordopista, la capacità di gestione come elemento principe. Dennis cresce, col passare dei minuti, aumenta, fin quasi sull'orlo dei 53 di media, poi cala, perché "il corpo" segna le prime difficoltà, scende un pelo di intensità, ma il record è ormai in tasca. 

Al traguardo soddisfazione, esaltazione, uno sforzo sovraumano, bel oltre quel che traspare da un casco aerodinamico e da una tuta che aderisce perfettamente al corpo, da una bici studiata per l'occasione. L'esercizio è un esercizio di stile, elegante, bello, ogni elemento superfluo è cancellato, perché il dettaglio segna la differenza. Tutto sembra facile, è in realtà una prova che tocca il limite umano. 

Brandle detronizzato, pochi mesi dopo il record. L'austriaco, ancora in sella dopo l'assalto fallito di Bobridge, primatista a ottobre con 51,852 - fissato poco dopo il 51,115 di Voigts - cede il passo all'australiano, protagonista di questo inizio di stagione. Il successo al Tour Down Under, con Cadel Evans come scudiero, preludio del nuovo Record dell'Ora. Nel passato di Dennis i trionfi e le medaglie in pista, poi la strada e l'oro mondiale nella cronosquadre, ora il ritorno nell'anello.

La BMC esulta, in attesa di Sir Bradley Wiggins. Tocca al Baronetto sfidare il ventiquattrenne di Adelaide.