Un'impresa, dal sapore nuovo. In acque magiare, di fronte all'Ungheria, squadra nobile della pallanuoto mondiale, su un terreno nemico, dove mai, in partite con qualcosa in palio, eravamo riusciti a imporre la forza del tricolore, il Setterosa firma un capolavoro di cuore e carattere. Un'impresa, occorre ripeterlo, che ripercorre quella al maschile con il Montenegro, nelle fattezze e nei momenti.
Siamo sull'orlo del tracollo, dopo un primo tempo giocato alla mercé di avversarie di rango, sotto di tre reti, quando Conti scatena la sua rabbia a bordo vasca, toccando le corde motivazionali di giocatrici in rampa di lancio, ma non ancora fatte e finite a questo livello. Si esalta Gorlero, fuoriclasse consolidata ormai nel panorama dei più forti portieri al mondo, ci trascina Garibotti e a centroarea Frassinetti fa a sportellate con le esperte ungheresi.
La giovane Italia, senza Di Mario, punto di riferimento fino alla passata stagione, si scuote e sorpassa. Firmiamo un parziale di 9-4 nei tre tempi successivi, con Emmolo che da fuori punisce l'Ungheria. In parità numerica sfondiamo a piacimento e la nostra zona mette pensieri e titubanze in braccia al solito tranquille.
Finisce 11-9, l'Italia si impone a Szentes, di fronte alla grande Ungheria e sale a quota 6, al comando del girone, prima del confronto con la Russia. Un'impresa.