Un sospiro, un brivido lungo la schiena di Vincenzo Nibali. Il responso dell'Uci è positivo, per l'Astana c'è la licenza World Tour e di conseguenza la partecipazione, senza obbligo di invito, alle corse di maggior prestigio.
Dopo l'iniziale esclusione, per i cinque casi di doping riscontrati in seno alla prima squadra e a quella di sviluppo, con la lunga ombra del dottor Ferrari, il medico del doping, avvistato nell'albergo del Team lo scorso anno e perseguito ora in un'inchiesta che rischia di distruggere il recente passato delle due ruote, difficile ipotizzare la concessione della licenza all'Astana.
A portare verso il "no", non solo la continuità dei casi, ma anche la presenza di Alexandre Vinokourov, già intrufolato in passato in trasfusioni e offerte in denaro. L'unico sempre attento a difendere la squadra è parso Vincenzo Nibali. "Sono sereno", queste le sue ultime parole prima della decisione di Cookson.
La maglia gialla ha sempre sostenuto l'Astana, appoggiando il Team anche in caso di mancata licenza di prima fascia. Ora tutto assume contorni diversi. Il programma per un grande 2015 resta intatto, così come la corsa alla seconda Grand Boucle. Nibali sorride, finalmente libero. L'Astana, quasi sorpresa, si gode il momento e mette nel cassetto il pronto ricorso.
Difficile ipotizzare che questa sia l'ultima puntata. Il ciclismo entra in un vortice, dai contorni antichi. Riecheggia il nome di Michele Ferrari e riecheggiano, con lui, vecchi fantasmi.
Fonte Gazzetta dello Sport