Dagli spifferi alla realtà. Dopo l'ennesimo interrogatorio sostenuto nei giorni scorsi da Alex Schwazer, costretto a vuotare il sacco per limitare i danni ed evitare una seconda pesante squalifica, decisiva verso il possibile ritorno per l'Olimpiade di Rio, la sensazione di possibili contraccolpi su Carolina Kostner era ben radicata. La Procura Antidoping del Coni, nella giornata odierna, si spinge oltre e giunge non solo il deferimento - "per aver fornito assistenza e aiuto a Schwazer a eludere il controllo antidoping di Oberstdorf di fine luglio 2012 e per la mancata collaborazione e l'omessa denuncia di circostanze rilevanti - per l'"angelo" azzurro, ma anche la pesantissima richiesta di 4 anni e 3 mesi.
Conviene da subito sottolineare come non appaiono a rischio i risultati sportivi di Carolina Kostner. Come evidenzia lo stesso legale della pattinatrice, Carolina non ha mai barato per migliorare le proprie prestazioni sportive. Difficile quindi che vengano ritirati gli allori olimpici e mondiali.
La durata della possibile squalifica lascia però sconcertato l'entourage di Carolina ed è con ancora attraverso le parole del legale che emerge l'amarezza di giornata "Una squalifica così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping. E' una richiesta che lascia esterrefatti. Non ho ancora finito di leggere il provvedimento, ma di certo non ci aspettavamo una richiesta di squalifica così alta. A dire la verità non ci aspettavamo nemmeno un deferimento, perché riteniamo di non avere commesso nessun illecito. Qual è lo stato d'animo di Carolina? E' ovvio che una simile richiesta non la renda assolutamente felice, ma vuole lottare e arrivare fino in fondo per dimostrare la sua estraneità al doping e ai fatti che le vengono contestati".
Kostner, ma non solo. L'intensa giornata della Procura Antidoping coglie nel segno l'intero sistema, o buona parte, atto a migliorare con sostanze proibite le performance in pista. Didoni, allenatore di Schwazer nel periodo nero dal 2008 al 2012, viene deferito, dopo aver rifiutato di presentarsi in udienza come persona informata dei fatti. Con lui, Collio, Checcucci e Donati, tre dei quattro componenti della "magnifica" staffetta 4x100 giunta sul podio agli Europei di Barcellona.
I tasselli del mosaico cominciano a comporsi e dalle parole di Schwazer, inizialmente unico colpevole, si aprono scenari che coinvolgono l'intero panorama dell'atletica di casa Italia.
Fonte Gazzetta dello Sport