Diteci che è uno scherzo e non ci pensiamo più. Perché un altro quarto posto fa male. Gli Juniores azzurri evidentemente ci hanno fatto il vizio alla medaglia di legno, ma non è una bella abitudine. Dopo la cronometro in cui lo spilungone Filippo Ganna ha chiuso a sette secondi dal podio, oggi Edoardo Affini in volata si deve accontentare del posto di rincalzo. E fa rabbia, perché la condotta di gara è stata perfetta, piazzando prima Conci, poi Albanese e poi Fortunato nei tentativi di fuga che potevano aver successo. Ma proprio quando Nicola Conci sembrava destinato a giocarsi le sue chances con altri due avversari, il russo ed il kazako, ecco di nuovo una caduta. Nello stesso identico posto in cui ieri si sono spente le speranze di Gianni Moscon, tra gli Under 23, lanciato all’inseguimento di una medaglia. Quel punto del percorso, in discesa, non ci è amico, e sarebbe indispensabile avvertire i professionisti di domani di fare attenzione. Perché perdere un’altra gara su quel tratto sarebbe mortifero. 

Per la cronaca, a festeggiare sono i tedeschi, come sempre quest’estate, e come anche a cronometro. A vincere è Bokeloh, davanti al russo Kolikovskij ed all’olandese Lenderink. A cronometro aveva vinto sempre un tedesco, Kamna. Come detto, fu quarto il nostro Ganna, che oggi si è sacrificato per i compagni, rinunciando di fatto a giocarsi le sue chanches. 

Svariati i tentativi negli ultimi chilometri, sempre con gli azzurri protagonisti. Una strategia di gara che ha ricalcato molto quella che con ogni probabilità adotteranno gli uomini di Cassani domani nella prova regina di questo mondiale. In attesa delle Donne Elite, per ora solo una medaglia d’argento nella prova in linea Juniores femminile, con Sofia Bertizzolo. Per ora un Mondiale di rimpianti, perché la stessa Bertizzolo ha ammesso a fine gara che l’obiettivo era l’oro. 

Non ci resta che attendere, sperare, tifare e confidare nei ragazzi di Davide Cassani. Vorremmo una gioia, una gioia vera.