Se le prime prove a cronometro hanno regalato poche soddisfazioni, o meglio nessuna, possiamo tenere accese le speranze per le prove in linea. Perché i giovani azzurri a Ponferrada hanno tutte le carte in regola per stupire. Partendo dalle due ragazze del Team Breganze Millenium, due frecce venete che sul panorama nazionale hanno assolutamente dominato. Sofia & Sofia, Bertizzolo e Beggin. Campionessa italiana la Bertizzolo, vice la Beggin. Campionessa europea la Bertizzolo, olimpica la Beggin. Non è uno scherzo. Due amiche, che a Varese nella prova in linea dei campionati italiani, regalarono agli appassionati di ciclismo una scena memorabile, da annali. Un arrivo a due, mano nella mano sul traguardo, sotto una pioggia battente, incessante. Un gesto che a molti ha ricordato Hinault e LeMond nel 1986. Due ragazze del 1997 sapientemente gestite da Davide Casarotto, ex professionista classe 1971. Bertizzolo ha anche preso parte alla crono, chiusa al 14esimo posto. A livello di gare mondiali giovanili, per loro si parla di categoria juniores, Sofia & Sofia rappresentano le più ardite speranze azzurre di medaglia. Al loro fianco, Ragusta, Nesti e Sara Wackermann.
Non dimentichiamoci però di Filippo Ganna, beffato per soli sette secondi nella prova a cronometro, chiusa proprio i piedi del podio, e vinta dal tedesco Kamna. Un quarto posto che sa di neffa, soprattutto perché Filippo è stato vittima di una caduta nei primi chilometri, e senza quella si sarebbe giocato la vittoria. Il ragazzone del verbano, 1,93, è anche in cerca di un legame di parentela con il grande Luigi Ganna, campione indiscutibile varesino classe 1883 e vincitore nel 1909 della prima edizione della storia del Giro d’Italia. Se buon sangue non mente, Filippo Ganna, nato nel 1996, ci regalerà grandi soddisfazioni. Anche se il ragazzo si trova di fronte ad un bivio, impostare un futuro da cronoman alla Tony Martin, visti e considerati i notevoli mezzi fisici, oppure snellirsi e puntare anche a corse di un giorno. Lui campione italiano a crono lo è già, ma non sembra intenzionat a focalizzare la propria carriera solo su questo fondamentale.
Un’altra viva speranza azzurra è alimentata da Luca Chirico e da tutta la squadra Under 23, Martinelli compreso. Probabilmente senza la palma dei favoriti, hanno tutti i crismi giusti per far saltare il banco. Chirico in particolare, è un attaccante di razza, e su percorsi come quelli del Mondiale sa di poter far bene. Tanti piazzamenti per lui quest’anno, compreso un terzo posto ai campionati italiani Under 23, ma finora nessuna vittoria. Non si è nascosto, dichiarando di partire sempre con le intenzioni giuste per fare il colpo grosso, poi la strada darà il suo verdetto. E la prossima stagione vestirà la casacca della Bardiani CSF di Reverberi.
Non è forse lui la punta della squadra Under 23 scelta dal CT Marino Amadori, che crede fortemente in Davide Martinelli, che partiva tra i favoriti nella crono, vinta dall’australiano Campbell Flakemore, con massaggiatore italiano (Mattia Bizzaro). Chirico a parte, tutta la formazione azzurra è composta dal blocco Zalf/Colpack, con Simone Andreetta (Zalf), Iuri Filosi (Colpack), Davide Martinelli (Colpack), Gianni Moscon(Zalf), Federico Zurlo (Zalf) e lo stesso Chirico per cinque posti disponibili.
Peserà tra gli Juniores l’assenza di Davide Plebani, bergamasco campione italiano e lombardo, corridore di grande potenza e ottimo spunto in volata, che sicuramente avrebbe potuto fare tutte le fortune di questo mondo per l’Italia. In sua assenza, il CT Rino de Candido punta tutto su Edoardo Affini, Vincenzo Albanese, Nicola Conci, Lorenzo Fortunato, Rocco Fuggiano, Gabriele Giannelli, Filippo Rocchetti e Riccardo Verza. Il materiale a disposizione per stupire c’è. E se siete arrivati fino a qui, perché non continuare a sognare, magari insieme?