Di rabbia, di forza e di cuore. Ryder Hesjedal risponde alle polemiche di questi giorni e va a vincere la durissima quattordicesima tappa della Vuelta Espana. Il corridore canadese era stato accusato di montare un piccolo motore sulla sua bici. Accuse rispedite subito al mittente con una prova da grande campione. L'ex vincitore del Giro d'Italia è protagonista di una battaglia fino all'ultimo metro con il compagnp di fuga, lo svizzero Oliver Zaugg. Hesjedal, quando sembra tagliato fuori, trova le forze per rimontare nella parte conclusiva dell'ascesa verso la Camperona e negli ultimi 200 metri stacca Zaugg e s'invola verso un successo importante. Una vittoria pesante sia per il momento nel quale è arrivata, che per il prestigio che dà una vittoria alla Vuelta.

Dietro succede di tutto. I big aspettano gli ultimi tre chilometri di salita, quelli con le pendenze più dure dell'intera corsa spagnola: si supera addirittura il 20 % senza mai scendere sotto il 10%. Il primo ad attaccare è Valverde. Il murciano deve recuperare 20" a Contador e prova subito a fare sul serio. La maglia rossa, però, non molla un metro e come un falco si getta sulla preda. Con loro anche Rodriguez, Giampaolo Caruso ed uno straordinario Fabio Aru. Più indietro, invece, Froome. Il corridore del team Sky ci ha abitutato, però, a simili scenari. Si stacca, controlla i propri watt e l'energie residue. Si gestisce come meglio non si potrebbe e poi ritorna suoi migliori. Questa volta ha addirittura la forza di resistere ad un'azione di Contador e di ripartire col suo solito rapporto agilissimo. La sua azione è quasi quella dei tempi migliori, tant'è che nessuno riesce a tenergli testa. Valverde paga gli sforzi fatti, Aru invece resiste in maniera indomabile nonostante i mostri sacri che ha davanti se le stiano dando di santa ragione. A 300 metri dall'arrivo prova l'azione finale Purito Rodriguez. Lo scatto dell'atleta della Katusha fa perdere qualche metro ad Aru e persino a Contador. I due arriveranno rispettivamente a 10" e 8" da Froome. Rodriguez, invece, recupererà quasi tutto svantaggio rispetto al britannico, perdendo solo un secondo. Valverde, invece, lascia per strada quasi trenta secondi. Più indietro ancora Uran, giunto a circa un minuto da Froome.

In classifica generale cambiano un po' gli scenari. Contador rimane leader, ma aumenta il suo vantaggio nei confronti di Valverde, secondo con un distacco di 42". Recupera, invece, Froome. Il corridore del team Sky dista solo 1'12" da Contador. Risale in classifica Aru, sesto a 2'15" e con possibilità concrete di entrare tra i primi cinque. Domani tappa ancora più dura. Si arriva, infatti, ai Lagos de Covadonga storica meta della Vuelta Espana. Vedremo se Froome tenterà un nuovo affondo e se Contador sarà in grado di reagire alle piccole sofferenze odierne.