Un gigante a Logrono. John Degenkolb doma per la terza volta le strade della Vuelta e conquista il successo qui dove già si era imposto nel 2012. Una vittoria resa complessa da un finale fatto di curve pericolose, affrontate a oltre 60 km/h dal gruppo, guidato sapientemente da Tosatto e Bennati. Gli scudieri di Contador pilotano la roja fin sul traguardo, evitando al capitano le insidie di una caduta che colpisce il plotone proprio nel tratto finale. Aru, Froome e Valverde restano nella pancia della carovana che si stacca lasciando per strada secondi preziosi. La volata è così affare di un manipolo di atleti. Manca Bouhanni, come Guardini, finito a terra con Gatto, ma i nomi illustri presenti rendono lo sprint splendido. Sfreccia la maglia verde di Degenkolb, imbattibile quando in grado di scatenare sull'asfalto muscoli e potenza. Piazzati Boonen, cresce la condizione in vista del mondiale, e Guarnieri. Quarto Sagan, quasi a sorpresa tra i battistrada.
La dodicesima tappa non presenta particolari novità rispetto al copione previsto in mattinata. 166.4 km, un circuito cittadino da percorrere otto volte, nessun Gpm in programma. Terreno perfetto per un arrivo in massa. La fuga solitaria dell'austriaco Krizek vale per visibilità e fama, utile alla Cannondale, prossima alla fusione con la Garmin, non per la vittoria odierna. Il gruppo controlla agevolmente, con due uomini della FDJ schierati a contenere il distacco. Con il passare dei chilometri l'andatura estiva assume connotati più simili a un inseguimento e piano piano Krizek vede il vantaggio assottigliarsi. Lampre e Giant si affacciano nelle prime posizioni e gli ultimi 10 km, con il vento che spira in faccia ai corridori, sono terreno di caccia per posizioni di sicurezza. Il lavoro della Tinkoff è come al solito splendido e Contador, protetto, non rischia nulla. Le curve, pericolose, che lanciano verso il tratto finale mietono vittime e la volata è, come detto, non per tutti.
Degenkolb sfrutta il lavoro di un compagno di squadra e contiene il ritorno importante di Boonen - il miglior Boonen da molto tempo a questa parte - , mentre l'Italia è sul podio con Guarnieri. Da segnalare a un chilometro dal traguardo l'inatteso attacco di Ferrari, un tentativo non previsto, vista la buona natura di velocista dell'azzurro.
Ordine d'arrivo:
1) Degenkolb
2) Boonen
3) Guarnieri