La quiete prima della tempesta. Alle spalle la due giorni sulle Alpi, tra sole cocente e ascese interminabili. All'orizzonte le fatiche pirenaiche, un rush finale condito da una cronometro posta poco oltre le salite conclusive. Il Tour entra nell'ultima settimana, decisiva per assegnare i gradini al fianco del signore in giallo, Vincenzo Nibali. Valverde difende con i denti un secondo posto a cui brama una folta pattuglia francese guidata in primis da Romain Bardet.

La quindicesima tappa misura 222 km, da Tallard a Nimes. Le poche difficoltà si trovano tutte nelle prima parte. Una serie di piccole asperità, in grado di fornire terreno adatto a una fuga da lontano. Nessun Gpm, ma sali-scendi atti a scatenare la corsa. La stanchezza potrebbe consigliare al gruppo un'andatura da crociera, favorendo chi, sulle Alpi, ha risparmiato energie pensando al domani. L'esito dipenderà, comunque, dalla volontà delle squadre dei velocisti principe. Per gente come Kittel e Greipel Nimes rappresenta un'oasi nel deserto. Alla ricerca del primo acuto anche Peter Sagan, finora respinto dalle strade di Francia. 

Il campione della Cannondale, maglia verde con margine, punterà in primis al traguardo volante posto a La Galine, al km 175,5, senza disdegnare un impegno importante anche nella volata finale, in attesa di un errore o di un pertugio. Martedì sarà poi giorno di riposo. Da mercoledì, con il traguardo a Bagnères-de-Luchon, altra storia.