Un'altra firma azzurra. Marco Canola trionfa sul traguardo di Rivarolo Canavese, con una prova d'orgoglio e di abnegazione. Mentre il Giro aspetta l'ennesimo duello tra Bouhanni e Nizzolo, a giungere in porto è la fuga, a ranghi ridotti, di giornata. Piombano in tre sul traguardo ed è il corridore della Bardiani a prevalere nettamente sui compagni d'avventura Rodriguez e Tulik. Splendido il ragazzo classe '88 nella gestione della gara, abile a sfruttare le schermaglie nel gruppo tra le squadre dei velocisti, restie a prendere in mano la rincorsa. La FDJ sceglie una tattica attendista e il tardivo aumento d'andatura del Team Sky concede ai tre di testa il proscenio.
La 13a tappa prende il via da Fossano. 157 km, col traguardo posto a Rivarolo Canavese. Un solo Gpm, di quarta categoria, posto a Rivara. A caratterizzare la tappa la fuga di sei atleti: Rodriguez, Canola, Romero, Dockx, Tulik, Belkov. Il vantaggio raggiunge i 3'30", con il plotone che controlla la fuga, partita dopo pochi chilometri. Se all'avvio la carovana è accolta da un sole che fa da contraltare alla pioggerella intravista nella crono, con l'avvicinarsi a Busano una forte grandinata scuote la corsa e al sopraggiungere dei corridori l'asfalto torna a farsi scivoloso. A chiudere la tappa un circuito finale di 22 km, con un'insidiosa curva ai meno 250 metri. Percorso adatto a velocisti. Quando la fuga sembra sul punto di sciogliersi, Marco Canola rilancia l'andatura e porta con sé Rodriguez e Tulik. Restano a inseguire Dockx e Belkov, poi riassorbiti dal gruppo. Bouhanni non schiera in testa la squadra e le poche forze messe in campo da Trek e Giant non bastano.
Ai 2 km dal traguardo arriva la veemente reazione del Team Sky, ma i tre al comando possono preparare la volata, ormai lontani. Canola, già attivo in salita, mostra di essere il più forte e non ha problemi a regolare Rodriguez e Tulik.
Ordine d'arrivo:
1) Canola
2) Rodriguez
3) Tulik