Sul campo centrale di Cincinnati, alle ore 22, va in scena la finale più attesa. Novak Djokovic ritrova Roger Federer dopo oltre due anni. Ultimi battiti di tennis in Australia, stagione 2016. Ruggito in quattro del serbo, disco rosso in semifinale per lo svizzero. Il bilancio complessivo recita 23-22 per il nativo di Belgrado, 45 gli incontri in archivio. Djokovic va a caccia dell'unico 1000 assente nel suo infinito bagaglio, Federer poggia le sue ambizioni sul feeling costruito nel tempo con un torneo che esalta il suo gioco. Il cemento del Western&Southern Open consente a Roger di esprimersi al meglio, di sfoderare un arsenale ancora oggi senza eguali nel circuito. Si tratta del quarto match tra i due fuoriclasse in questo contesto, è per la quarto volta l'atto finale. Novak Djokovic non solo non ha mai vinto, ma non ha mai nemmeno strappato un set all'illustre rivale. 

Inutile aprire il capitolo tecnico, i due si conoscono alla perfezione. Sono giocatori straordinari, ma diversi. Djokovic poggia le sue vittorie su una invidiabile consistenza da fondo, costringe l'avversario allo scambio, induce il "nemico" in errore. La sua ineguagliabile elasticità è il grimaldello per ribaltare l'inerzia, per mutare un destino in apparenza scritto. L'affermazione ai Championships è il definitivo punto per cancellare le recenti scorie, per salutare infortuni e malasorte. Djoko assomiglia al cannibale del passato, può perdere ma ha recuperato confidenza e fiducia. La semifinale con Cilic è testimonianza dell'assunto, quarta W consecutiva al terzo, vendetta immediata dopo il KO al Queen's. Tre set per stoppare il gigante croato, una performance in risposta, specie nel parziale decisivo, di primo livello. 

Federer rientra invece a Cincinnati dopo la pausa post Wimbledon. Torneo di preparazione al quarto slam di stagione, risposte confortanti. Fisicamente Roger è in buona forma, importante in questo senso l'impatto col doppio impegno di venerdì - Mayer e Wawrinka. Approda alla finale riposato Federer, complice il ritiro in avvio di secondo set di David Goffin, bloccato da un problema fisico. Lo svizzero è estremamente centrato al servizio, questo consente di assumersi qualche rischio nei giochi in risposta, sfruttando soluzioni estreme ma utili per aprire la scatola del match. Qui, lo svizzero ha giocato sette finali, si è sempre imposto. Numeri che lo pilotano al timone di comando, oltre la rete un leone di ritorno.