Che match, che storia! Kevin Anderson e John Isner danno vita ad un incontro epico, terminato 26-24 al 5° set dopo oltre 6 ore e mezza di lotta. Vince il sudafricano, che incontrerà Djokovic o Nadal in finale.
La sfida tra i due battitori parte sotto la giusta stella. Anderson battezza il match con un doppio fallo, poi registra il servizio ottenendo il vantaggio grazie alla risposta lunga del suo avversario. Bene anche Isner, che sciorina prime su prime - ottima anche la soluzione al corpo - e chiude con un serve & volley. Più movimento nel terzo game; la risposta spinta di rovescio firmata Isner mette in difficoltà il sudafricano, che non riesce a decifrarlo e va fuori giri. Va comunque a palla game chiudendo un importante scambio con il lungolinea di dritto, lo statunitense lo trasporta ai vantaggi sparando un inside-out devastante, e si prende anche il break point spingendo con il dritto e costringendolo all'errore. Anderson prova a rifugiarsi nel servizio, ma l'anticipo tambureggiante del suo dirimpettaio lo costringe a fare passi indietro ed a giocare in equilibrio precario. Continua il tram tram di palle break e game - Isner ne annulla uno con una favolosa risposta di rovescio - che viene risolto solo dopo dieci minuti da una risposta lunga di Long John.
Iniziano i game interlocutori, dove si gioca poco e si risponde meno; i due giganti viaggiano a due ace di media, e non hanno intenzione di mollare. Chance Anderson nel 9° game; bravo il sudafricano a rispondere ai piedi su un tentativo di serve & volley del suo avversario, e poi ad azzeccare una risposta di rovescio profonda. Va a palla break accogliendo il doppio fallo di Isner, che poi risolve con una seconda spinta all'inverosimile, un ace, ed una prima. Nulla da fare, 55. Anderson vola 65 senza problemi - deliziosa la volèe conseguente al servizio - Long John lo raggiunge al prolungamento. Il primo mini-break è ad appannaggio di Isner, bravo a tenere da fondo ed a fare fuoco con l'inside-out piazzando il vincente. Discrepanza annullata con il cross vincente di Anderson. Sul 7-6, Isner mette una seconda attaccabile, che fa iniziare lo scambio; il sudafricano va i spinta, pesca angoli, ed alla fine raccoglie l'errore. Set.
Vige l'equilibrio ad inizio secondo set. I bombardieri fanno il loro dovere, sciorinano prime ed incamerano game. Si vedono anche scambi da fondo, e ricami a rete. Nel 4° game, avvisaglie per Isner; il sudafricano apre il game con un delizioso passante di dritto, poi recupera sotto 15-40 e si guadagna ai vantaggi. Non ci sono possibilità però; ace, kick con la seconda, e 32 per il nativo del North Carolina. Sul 44, altra chance per il classe '86; sotto 30-15, pareggia offrendo un passante astruso ad Isner, e poi vola a palla break con un dritto in cross. Isner annulla la chance con un serve e smash appoggiato, poi fa fuoco e scaccia via la paura. Anche in questo secondo parziale non c'è altra via; ancora prolungamento. Lo statunitense piazza il primo mini-break con una risposta ai piedi più chiusura a rete, poi - scatenato - riesce addirittura a spingersi sino al 5-0. Anderson ricuce sino al 6-5, recuperando un mini-break, ma Isner pesca la T e pareggia il conto dei set.
Canovaccio differente? Nemmeno per idea. Il servizio continua a farla da padrone - da segnalare una demi-volèe deliziosa di Isner per chiudere il game, sulla risposta in allungo del sudamericano - mentre i game scorrono via velocemente. Nell'8° game, sorpresa Anderson. Isner serve due volte sul dritto, e per due volte perde il servizio - in un caso non controllando il chop dopo la risposta a tutto braccio dell'avversario. Mette in corridoio il dritto, poi Isner firma il break con un passante di rovescio. 53. Va a servire per il set, ma Isner non è assolutamente d'accordo; gli risponde sempre sul dritto, spinge senza remora, e resta aggrappato. Sopra 30-15, il sudafricano sbaglia la direzione dell'attacco di dritto e viene passato. E' il turning point del game, il nativo di Greensboro risponde profondissimo costringendolo all'errore, poi si prende il contro-break con il punto successivo.
54, poi 55, tutto da rifare. Pazzesco. Altro set, altro tie-break. La stecca di Anderson ad inizio prolungamento costa cara, ma la risposta in allungo con il dritto ristabilisce la parità. Il serve & volley di Isner non paga, passante del sudafricano, ma il mini-break dura pochissimo. Anderson sbaglia ancora lato dell'attacco, e lo statunitense passa lungolinea con il dritto. I due turni di servizio di Isner sono thrillng; due demi-volèe a dir poco coraggiose che lo portano 6-5. Osare dà, osare toglie, perchè Isner va a servire per il set sul 7-6, ma viene brekkato due volte, passato dopo aver seguito due servizi a rete. Quando sembra finita, il sudafricano commette doppio fallo e getta la chance alle ortiche. Isner risale dalle sabbie mobili, ed addirittura si va prendere il set. 2-1.
Quarto set che parte con le stesse modalità. Servizio, e giù game che scorrono. Sul 22, Isner mette in campo ben 4 prime con l'intento di fare serve & volley, Anderson, come un furetto, si allunga sia con il rovescio che con il dritto e piazza altrettanti vincenti. E' break. Set segnato? Altrochè, è il solito, redivivo, Isner. Gioca d'attacco, va sopra 30-40, e lo passa. 33, tutto da rifare. Due game interlocutori, poi il sudafricano torna a pungere; trascina il suo dirimpettaio sotto 30-40, rispondendo bene, e lo passa con un rovescio diagonale. Break. Va a servire sopra 54, vola 40-0, ma si fa rimontare sino al 40-40. Ai vantaggi, sciorina due prime e si regala il quinto set.
Quinto set che racconta ancor meno degli altri. Nessun rischio al servizio per i due bombardieri, che non concedono alcuna chance all'avversario. Sul 65, Isner va avanti 15-30 con una risposta alle stringhe, ma Anderson gli chiude la porta in faccia. Lo scellerato serve & volley rischia di costare caro a Isner, il quale subisce passanti su passanti e scende 30-40. Un ace lo trasporta ai vantaggi, qui fa valere il servizio. Tornano i fantasmi per lo statunitense, che sul 1010 è costretto ad annullare una palla break. Un servizio vincente ed un ace ad uscire lo portano a palla game, vinto con un passante di dritto in corsa. Si scende senza esclusione di colpi, senza chance da una parte e dall'altra. Sul 17 pari, doppia occasione per Anderson. Sbaglia un inside-out, e poi stecca con il dritto. Sotto 15-40, due ace scacciano la paura. Ciò che succede sul centrale è quale di surreale, di ultraterreno; i due moschettieri non mollano e restano aggrappati alla gara. Quello che rischia di più è sempre l'americano - quasi una costante essere sotto 0-30 - ed infatti, alla fine, stremato, ne paga le conseguenze. Sul 24-24 scende l'incidenza del servizio, Anderson entra e fa male. Va 0-30 vincendo un punto rocambolesco - cade a terra, si rialza, colpisce con la mano sinistra, e riesce a fare punto. Il break è cosa fatta, Isner non regge da fondo, e non oppone resistenza nemmeno nell'ultimo game. E' finale per Anderson!
(8) K. Anderson b. (9) J. Isner 76(6) 67(5) 67(9) 64 2624