Termina in semifinale l'avventura a Sydney di Fabio Fognini. L'azzurro, dopo i successi con Dolgopolov e Mannarino, trova disco rosso al cospetto del Next Gen russo Daniil Medvedev. Fognini ha un ottimo abbrivio, domina il parziale d'apertura e si guadagna un break all'alba del secondo. La luce, però, è intermittente, Fabio via via perde le coordinate - tecniche e mentali - del confronto e cede il passo al ritorno del 21enne di di Mosca. 26 64 61 il punteggio finale. Un pizzico di rammarico, Fognini resta comunque la miglior carta tricolore in vista dell'imminente Australian Open.
Fognini entra con piglio giusto nella contesa, il break è realtà nel gioco iniziale. L'azzurro conferma il vantaggio acquisito pallina alla mano, il servizio - nel primo set - risponde con continuità. Fabio ottiene il 77% con la prima in campo, ma si difende egregiamente anche con la seconda - 73%. Alterna, Fognini, palle senza peso, lavorate, al centro ad improvvise accelerazioni di dritto e di rovescio. Quando è Medvedev a manovrare, un passo indietro e straordinaria esibizione di contenimento. Il russo mantiene i successivi turni pallina alla mano, ma non riesce mai ad impensierire Fognini che piazza la seconda stoccata, sale 52 e può servire per il set. Qui offre una palla break, si innervosisce con il giudice di sedia, ma chiude comunque ai vantaggi. 62.
Medvedev aumenta il "tasso d'offesa" al via del secondo, spinge con più forza, superiore sicurezza. Fognini inizia a peccare in precisione, qualche sbavatura che non preclude però l'ennesima rottura. 31 di marca azzurra, illusione di gloria. Da qui, inizia il crepuscolo, Fabio perde le sue geometrie, si immerge in pericolose sabbie mobili. Sotto 45, il crollo che consegna il parziale a Medvedev. Concentrazione latente, gratuiti naturali. L'inerzia non muta nelle prime battute del terzo, Fognini ha il talento per aggrapparsi alla battaglia e lo espone nel secondo gioco, il primo in battuta. Respinge l'assalto russo, ma i propositi di finale evaporano rapidamente. Medvedev sente il dolce profumo della vittoria e confeziona un filotto di cinque giochi. 61, pesante.