Rafael Nadal piega Kevin Anderson senza battere ciglio e conquista il sedicesimo Slam della carriera, il terzo US Open dopo quelli del 2010 e del 2013, rafforzando la sua posizione di numero uno al mondo. Niente da fare per Anderson che deve accontentarsi di accarezzare il sogno americano. 

Il primo a parlare e ad essere premiato, come da tradizione è il tennista sconfitto, Kevin Anderson: "Ci sono alcune cose che volevo dire, prima di tutto voglio congratularmi con Rafa: so che abbiamo la stessa età, ma mi sembra di seguirti da una vita. Sei stato un idolo per me ed è difficile affrontarti. Hai dimostrato di essere uno dei migliori ambasciatori del nostro sport. Sono state due settimane stupende - continua il sudafricano -, è difficile quando sei infortunato continuare a crederci e a lottare. Raggiungere la prima finale di slam è stato un sogno e devo ringraziare molte persone: la federazione, il mio team e tutta l'università dell'Illinois ed i miei tifosi. Ancora due cose: un grazie speciale ai supporter dai sudafricani e alla mia famiglia, mia moglie, mio fratello, che mi ha sempre tifato e hai miei genitori che mi hanno introdotto a questo sport. Non avrei mai pensato di giocare questa partita, non è il risultato che volevo, ma tornerò.Questa finale mi da tanti aspetti positivo da portare nel 2018. E' stata dura lottare con un avversario così forte e continuerò a lavorare per avere altre opportunità come questa"

Dopo il sudafricano, tocca al vincitore degli US Open, Rafael Nadal, prendere il microfono: "Sono state due settimane speciali, ma anche io voglio congratularmi con Kevin: un grande esempio per tutto il Tour e per i bambini. Sei tornato più forte di prima dopo tutti gli infortuni, complimenti davvero. Da un punto di vista personale - prosegue lo spagnolo - quest'anno è stato stupendo dopo tutti gli infortuni e i momenti in cui non giocavo bene. Sin dall'inizio ho trovato un buon tennis, i risultati in Australia mi hanno dato fiducia e vincere questo torneo che ha così tanta energia mi fa sentire davvero felice. Ringrazio la vita che mi ha dato questa opportunità, il mio team e tutte le persone che rendono possibile questo torneo che sento un po' come casa mia". La chiusura è riservata a chi dal prossimo anno non lo assisterà più nella sua vita tennistica, lo zio Toni: "Mi ha insegnato tante cose, senza di lui non avrei giocato a tennis ed è stato stupendo avere una persona come lui che mi ha spinto continuamente a migliorarmi e a superare ogni problema che ho avuto. Mi ha aiutato a superare gli infortuni e sarà per sempre una persona fondamentale della mia vita. Infine, Ringrazio i miei fans, ma vorrei parlare delle catastrofi che hanno colpito Messico e Florida, mi dispiace moltissimo sono momenti tragici, ma dovete continuare a lottare"